Boom di nuovi testamenti biologici: il Trentino Alto Adige tra i primi in Italia
Ecco i dati raccolti dall’Associazione Luca Coscioni: in regione una dichiarazione ogni 143 abitanti maggiorenni
ORGANI Trento è per il terzo anno consecutivo la città più generosa d'Italia
TRENTO. Il Trentino Alto Adige ha registrato, nel corso del 2023, un autentico boom di testamenti biologici: è la seconda regione italiana, dopo l’Abruzzo, per numero delle cosiddette “DAT”, le “disposizioni anticipate di trattamento”, per numero di abitanti maggiorenni. Nel dettaglio, una DAT ogni 143 maggiorenni. L’Abruzzo registra una DAT ogni 134 maggiorenni, mentre Marche, Piemonte ed Emilia-Romagna sono sullo stesso livello della nostra regione.
A livello provinciale, Trento spicca nella classifica nazionale delle province con il maggior numero di DAT depositate in proporzione alla popolazione. Trento si posiziona ventesima con una DAT ogni 834 abitanti maggiorenni, dimostrando un forte impegno a livello locale.
«Questo dato riflette un impegno crescente da parte della popolazione trentino-altoatesina nel garantire la propria autodeterminazione in ambito sanitario», commenta l’Associazione Luca Coscioni, che ha elaborato i dati con una indagine a tappeto.
Complessivamente, 6.097 Comuni (77,2% del totale) hanno risposto ad almeno una delle due indagini, con 4.533 enti che hanno fornito aggiornamenti al 31 dicembre 2023. Sono 230.940 le DAT depositate nei 6.097 Comuni, ossia una DAT ogni 191 maggiorenni. Di queste, il 90,4% sono state inserite nella Banca Dati Nazionale, mentre il restante 9,6% è ancora in attesa di essere trasferito.
A livello nazionale, l’aumento dei testamenti bilogici è stato del 52,5%.
Seppur con un miglioramento, permangono ancora ritardi nell’inserimento da parte dei Comuni delle DAT nella Banca dati nazionale: come detto, solo il 90,4% (88% nell’indagine precedente) delle DAT depositate nei Comuni è effettivamente entrata all’interno della Banca dati. La Banca dati nazionale, prevista dalla legge di bilancio 2018, è istituita presso il Ministero della Salute e ha la funzione di raccogliere le DAT, garantirne il tempestivo aggiornamento e assicurarne la piena accessibilità.
«Anche sul testamento biologico siamo costretti a sostituirci allo Stato nel fornire informazioni e servizi alla persona a causa dell'inazione delle istituzioni. E' ciò che accade sul tema dell'aiuto medico alla morte volontaria, rispetto al quale, nell'inerzia del Parlamento sarà la Corte costituzionale a dover intervenire nei prossimi giorni per chiarire i confini del diritto esistenti, e siamo noi dell'Associazione Luca Coscioni a dover aiutare le persone che chiedono di interrompere una condizione di vera e propria tortura», dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.