Il Tar blocca l’abbattimento dell’orsa Kj1, esultano gli animalisti
Il tribunale ha accolto il ricorso contro l’ordinanza del presidente Fugatti: non è sicuro che sia lei la responsabile dell’attacco al turista francese. Il Patt: decisione sconcertante
TRENTO. Il Tribunale amministrativo regionale di Trento ha bloccato l'uccisione dell’orsa ritenuta responsabile dell’attacco a un turista francese nel comune di Dro. L’annuncio, questa mattina, è stato dato dall’associazione animalista Leal. A detta della presidente del Tar, Alessandra Farina, «pur comprendendo l’esigenza, sottesa al provvedimento impugnato, di dare un’immediata risposta alle esigenze di sicurezza avanzate dalle comunità coinvolte, l’esame della richiesta cautelare ante causam appare giustificata e meritevole di accoglimento sussistendo l’eccezionale gravità e urgenza di sospendere temporaneamente, nei termini ed ai fini di cui all’art. 61 comma 1 c.p.a., il provvedimento nella parte in cui dispone l’immediato abbattimento dell’orso, senza alcuna possibile alternativa e allo stato senza un accertamento definitivo dell’effettiva riconducibilità dell’aggressione all’orsa nominata KJ1, stante l’evidente irrimediabilità di una sua eventuale esecuzione nelle more della proposizione del ricorso.N. 0001110/2024 Prot.Ag.ID. Per detti motivi la richiesta cautelare ex art. 61 c.p.a. può trovare accoglimento nei termini indicati...».
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, sottolinea: «La soddisfazione di aver bloccato un’esecuzione fuori da ogni logica rafforza la posizione di Leal che rimane coerente con quanto già affermato in passato: la gestione degli orsi trentini va trasferita al Ministero dell’Ambiente in quanto la provincia di Trento ha dimostrato la gestione fallimentare e antiscientifica del patrimonio faunistico locale . Nel caso particolare degli orsi ricordiamo che sono una specie che gode di super protezioni a livello nazionale ed europeo e devono rimanere sul territorio in cui si trovano grazie a opportuni piani e regole di rispetto e pacifica convivenza».
Soddisfatta anche la Lav, che spiega: «Questo primo temporaneo, salvifico risultato ci permette di continuare a lavorare per fermare definitivamente, grazie al nostro ricorso al TAR, l’uccisione dell’orsa Kj1».
In una nota lo sconcerto del Patt. "Apprendiamo basiti della decisione del Tar di Trento che ha bloccato l'ordinanza del presidente Fugatti che disponeva la soppressione dell'orsa KJ1, responsabile dell'aggressione successa pochi giorni fa a Dro ai danni di un turista. Ricordiamo, con amarezza e tanta rabbia, che l'orso che ha ucciso Andrea Papi era oggetto di un'ordinanza di abbattimento, sospesa anche quella dai giudici. Se dovesse succedere un secondo tragico evento, di chi sarà la responsabilità? Di chi ha dimostrato ancora una volta di vivere lontano dalla realtà del nostro territorio?". Lo scrive in una nota i, Partito autonomista trentino tirolese. "La sospensiva di oggi è frutto di un sistema che tutela oltre ogni limite i grandi carnivori, anche più della vita umana. Un sistema che dà voce agli animalisti da salotto che pontificano dagli studi televisivi senza conoscere nei fatti la nostra realtà. I cittadini trentini e gli ospiti che scelgono la nostra Provincia quale meta turistica hanno invece il diritto di vivere in sicurezza e tranquillità il territorio, così come hanno diritto di vivere le attività legate al settore della zootecnia e i tanti altri animali vittime anche loro dei grandi carnivori, orsi o lupi che siano. Un settore strategico per l'economia montana e per il mantenimento del nostro territorio. La situazione è diventata insostenibile e questa decisione non solo contribuisce a delegittimare le istituzioni, ma crea un clima di sfiducia, scoramento e imbarazzo. Prima che sia troppo tardi si deve consentire di contenere i numeri dei grandi carnivori", conclude.