Commercio / Città

A Trento saldi con sconti da record, ma vendite con il freno a mano tirato

Solitamente si partiva da prezzi abbassati del venti o trenta per cento, ma quest’anno i commercianti hanno deciso di partire subito “forte”, almeno dal 50%. Ma tra maltempo e aumenti del costo della vita, in molti sottolineano che si fanno pochi affari. E tanti negozianti danno la colpa alla mancanza di parcheggi in centro

TRENTINO Negozi che scompaiono: in un anno 134 di meno

di Nicola Maschio

TRENTO. Magari non staranno dando i risultati sperati, ma quelli di quest'anno sono sicuramente saldi mai visti nella città di Trento. Sì perché, a differenza anche solo di dodici mesi fa quando si partiva da una base di sconto tra il 20 e il 30 per cento, dallo scorso 6 luglio le vetrine dei negozi non lasciano molto spazio alle interpretazioni: gli sconti infatti sono, praticamente ovunque, almeno del 50%.

"Almeno", perché in alcuni casi su specifici prodotti si può arrivare addirittura al 70%. È passato solo un anno ma, di fatto, sono cambiate tante cose e due sono gli elementi che hanno influenzato questa decisione: una stagione estiva tutt'altro che entusiasmante tra pioggia e freddo, da un lato, ma anche l'esigenza di andare incontro alle necessità delle persone, alle prese con il carovita e rincari sotto ogni punto di vista, dall'altro.

Così, passeggiando per le vie del centro storico, si leggono saldi al 50% un po' dappertutto. Qualcuno indica una fascia, dal 20% alla metà del prezzo, qualcun altro parte dal 30% ma c'è chi, come anticipato, si spinge anche ben oltre fino ad arrivare ad una scontistica record.

La domanda quindi sorge spontanea: tutto questo funziona? Purtroppo per i commercianti, almeno al momento, i risultati non sono quelli attesi. O meglio, qualcuno lavora abbastanza bene proprio grazie ai ribassi, tuttavia la situazione generale è complessa. Turisti se ne vedono meno degli anni scorsi, in più persiste l'annoso problema della mancanza di parcheggi attorno alla città (e laddove si trovano costano cifre definite "imbarazzanti" dai negozianti) così come, pur impattando in modo minore, la partenza sempre a "macchia di leopardo" dei saldi stessi.

«Fino a questo momento sta andando abbastanza bene, ma sarebbe importante partire in modo coordinato tra le diverse attività - ha spiegato Biagia D'Anna del Petit Bateau, negozio di abbigliamento per bambini in cui gli sconti arrivano fino al 60% e che, dal 2007, si trova in via San Pietro -. Le nostre scontistiche sono cambiate nel tempo, così come la clientela: molte persone aspettano i ribassi per venire a comprare. Proseguiremo fino al 17 agosto, siamo soddisfatti anche se nell'ultimo periodo ci siamo trovati un po' in difficoltà con le vendite».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Manuel Vanossi, responsabile del Kasanova in via Oriola: «Qualcuno è partito ancora prima del 6 luglio, la data per così dire "ufficiale", ma in generale quest'anno è sicuramente più difficile per il commercio. Le motivazioni sono diverse: l'aumento dei prezzi in ogni altro settore, il carovita, una stagione che ancora non è partita nel modo giusto. I saldi sono più alti dell'anno scorso, ma la clientela è molto altalenante. Purtroppo poi, per chi come noi lavora in centro città, il brutto tempo e la mancanza di parcheggi impattano pesantemente».

Conferme, in questo senso, sono arrivate infine anche da Serafina Avena, dell'And Camicie in via Oss Mazzurana: «Lo scorso anno già in maggio lavoravamo bene, ora invece siamo partiti al 50% perché c'è necessità di "contrastare" il brutto tempo visto fino ad ora. Poi sicuramente influisce il carovita, a cui i commercianti vanno incontro con prezzi più bassi. La partenza in ordine sparso dei saldi? Non credo impatti, sicuramente però è importante che ci sia la giusta cartellonistica sulle vetrine, per avvisare la gente».

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