Abbattimento dell'orsa Kj1, gli animalisti: battaglia legale contro la Provincia
L'Ente nazionale protezione animali, insieme con Lav, Leidaa e Oipa, impugna il nuovo decreto firmato dal presidente Fugatti per l'uccisione immediata dell'animale: "A rischio anche i tre cuccioli". La Provincia: un esemplare di 22 anni da ritenersi pericoloso, già protagonista in passato di interazioni con le persone. Anche da Leal e Zampe che danno una mano il deposito di un'istanza cautelare
IL FATTO Turista francese attaccato da un orso a Dro
TAR Secondo no all'ordinanza firmata da Fugatti
LAV Appello a Mattarella: "Fermi la Provincia e salvi l'orsa"
PETIZIONE "No agli abbattimenti di orsi in Trentino"
CONSIGLI Cosa fare per evitare gli incontri o per difendersi
TRENTO. La Provincia procede con gli atti formali per arrivare rapidamente al'labbattimento dell'orsa Kj1, ma dal mondo animalista arriva una nuova contromossa giudiziaria. Ma i tempi fra le due azioni, quella nei boschi e quella legale, potrebbero rivelarsi inconciliabili.
L'Ente nazionale protezione animali, insieme con Lav, Leidaa e Oipa, impugna anche il decreto di Fugatti che dispone l'uccisione di Kj1, depositando a breve un'istanza cautelare contro la misura. Enpa ribadisce che "l'istruttoria sull'incidente di Dro è ancora incompleta" e che "il presunto via libera di Ispra è ancora avvolto dal mistero".
"Di certezza in questa grottesca vicenda ce n'è solo una: che il Tar di Trento ha sospeso le due precedenti ordinanze della Pat, accogliendo tutti i rilievi e le osservazioni da noi avanzate", commenta Enpa in una nota.
"Pur di assecondare la sua ossessione ursicida, Fugatti non esita ad apre un clamoroso quanto inaccettabile conflitto con la giustizia amministrativa. Abbiamo presentato un accesso agli atti per conoscere e impugnare il parere dell'Ispra, per cui sarebbe quanto meno doveroso attendere che i portatori di interesse possano avere accesso a questa documentazione".
L'Enpa lancia un appello "a chiunque in queste ore dovesse ricevere l'ordine di sparare a Kj1": "Fate prevalere la vostra cosciente e non premete il grilletto", scrive l'Enpa, che fa sapere che "denuncerà per uccisione di animali (articolo 544 bis del codice penale) chiunque dovesse sparare all'orsa".
La Protezione Animali annuncia che segnalerà anche a Bruxelles quella che ritiene "una palese e inaccettabile violazione del diritto europeo".
"La Provincia di Trento ha scientemente e metodicamente disatteso le prescrizioni della direttiva Habitat in tema di prevenzione. Prescrizioni che, se correttamente attuate, avrebbero migliorato la convivenza con i plantigradi e risolto possibili conflitti, a partire dal posizionamento dei cassonetti anti-orso, di cui in molti comuni non vi è ancora alcuna traccia", conclude Enpa.
Durissima anche una nota diffusa stamane dall'Oipa: "Fugatti non si ferma davanti a nulla: né davanti alle istanze delle associazioni protezionistiche, portatrici delle istanze della stragrande maggioranza dell'opinione pubblica nazionale che vuole gli orsi vivi e tutelati anche in Trentino, come altrove in Italia, né davanti alle azioni legali delle associazioni, che hanno conseguito dal giudice amministrativo due sospensioni di precedenti mandati d'uccidere, né davanti alle indicazioni della Federazione nazionale dei veterinari italiani, critica nei confronti dei metodi spiccioli evidenti nella gestione trentina.
Presiedere una Provincia autonoma - continua l'Oipa - non significa avere carta bianca sulla vita e la morte della fauna, bene demaniale, patrimonio dello Stato, cioè di tutti. Gli animali sono esseri senzienti da rispettare e tutelare e non oggetti da rimuovere. Una volta di più Fugatti dimostra di portare avanti una 'strategia antiorso' non rispettosa della vita animale e della biodiversità, tutelata da leggi nazionali e anche dall'articolo 9 della Costituzione", conclude l'Oipa.
In una nota anche il presidente di Leal Gian Marco Prampolini, annuncia che la sua associazione e Zampe che danno una mano, con i legali Aurora Loprete e Giada Bernardi, hanno già depositato istanza cautelare "per tentare ogni strada per salvare la vita all'orsa".
"Anche questa volta - scrive - depositato istanza cautelare per fermare l'uccisione dell'orsa Kj1. Le tempistiche, l'ora tarda in cui è stato emesso il decreto di abbattimento confermano il piano scellerato: cattura e radiocollaraggio per localizzare l'orsa in qualsiasi momento, decreto di abbattimento in rapida sequenza per evitare i contrattempi delle istanze cautelari, ricordiamo che possibili vittime del decreto di abbattimento sarebbero anche i tre cuccioli di Kj1 senza la madre avrebbero possibilità di sopravvivenza ridotte".
Ieri sera, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, dopo aver revocato le precedenti ordinanze, sospese dal Tar, ha firmato un decreto di abbattimento per la rimozione immediata dell'orsa Kj1, individuata come responsabile del ferimento di un 43enne francese, durante un incontro ravvicinato fortuito avvenuto il 16 luglio a Naroncolo (Dro).
Con il decreto Fugatti dispone "che l'esemplare sia immediatamente ucciso (abbattuto)" e che l'efficacia decorra dalla pubblicazione sull'albo telematico della Provincia. Ad essere incaricato dell'abbattimento è il Corpo forestale del Trentino.
L'orsa Kj1 "è una femmina adulta di 22 anni, per la quale sono stati accertati 9 parti, con la cadenza di uno ogni 2-3 anni" e secondo la Provincia è un esemplare risultato "responsabile nella sua vita di diversi danni e ad essa sono state attribuite, tramite analisi genetiche di campioni biologici raccolti in occasione e sul luogo degli eventi, alcune interazioni con l'uomo, tutte avvenute nei mesi estivi".
Lo si legge nel decreto del presidente Fugatti che dispone l'abbattimento di Kj1, nella sezione in cui viene citato il parere di Ispra.
Gli episodi di incontro con l'uomo risalgono al 19 giugno 2017, al 6 giugno 2018, al 23 agosto 2022, all'11 giugno 2023, al 13 luglio 2023, al 12 luglio 2024 e al 16 luglio 2024.
L'insieme di questi eventi, scrive Ispra nel suo parere, "pone chiaramente l'orsa Kj1 ai più alti livelli di pericolosità, per la sua storia, come anche chiarito dal Rapporto Ispra-Muse (2021) che ritiene 'ad alto rischio' individui con un passato simile. Per gli orsi ritenuti 'ad alto rischio' il rapporto Ispra-Muse (2021) suggerisce l'immediata rimozione".
L'Istituto riferisce che "non esistono altre soluzioni possibili oltre alla rimozione dell'esemplare dall'ambiente, che andrebbe attuata in tempi più rapidi possibile".
Sempre secondo Ispra, "nel 2024 è stato rimosso tramite abbattimento solo un individuo maschio giovane, M90, pertanto l'eventuale rimozione di Kj1 rientra nel numero di prelievi di individui indicati come accettabili" dal rapporto redatto nel 2023, in cui viene fissato un tetto di 8 orsi confidenti che possono essere abbattuti ogni anno.
Nel decreto del presidente Fugatti viene citato anche il Rapporto istruttorio del Servizio faunistico, che rende conto di alcuni dati relativi al monitoraggio radiotelemetrico: il 23 luglio infatti Kj1 era stata catturata e, prima di rilasciarla in natura, le era stato messo il radiocollare.
Poco praticabili, secondo il Rapporto, le ipotesi della cattura, che "richiede mediamente tempi assai più lunghi rispetto all'abbattimento", e quella dell'interdizione dell'area dove si muove l'orsa: "Tale area - si legge nel Rapporto - si estende su oltre 11.000 ettari di territorio anche agricolo, periurbano ed urbano, nel quale risiedono migliaia di persone, caratterizzato da oltre 250 km di sentieri Sat e strade forestali, con circa 100 accessi pedonali e numerosi altri veicolari (strade comunali e provinciali)".