Urbanistica / Il nodo

«Rubiamo suolo all'agricoltura per nuove costruzioni, ma 153 mila case restano vuote»

La denuncia del presidente Luca Oliver nella giornata conclusiva di Estate Insieme, la tradizionale kermesse delle Acli trentine. Al centro i temi del lavoro: «Combattiamo povertà e precariato, non dobbiamo normalizzare lo sfruttamento»

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di Nicola Maschio

TRENTO. «Tra il 2019 e il 2021 abbiamo perso 71 ettari di territorio pregiato, mentre le case non abitate hanno raggiunto la cifra astronomica di 153.000 e il 47% degli appartamenti non viene abitato per tutto l'anno o è chiuso. Questo fenomeno non solo danneggia l'ambiente, ma mette in pericolo anche la nostra agricoltura».

Il presidente delle Acli Luca Oliver, nella giornata conclusiva di Estate Insieme, la tradizionale kermesse delle Acli trentine, domenica a Pian del Gac, è entrato senza grandi indugi nel pieno del dibattito politico provinciale, e ha criticato senza giri di parole la recente decisione del Consiglio provinciale di approvare un'ulteriore espansione in aree rurali per alberghi a 5 stelle, mentre sarebbe preferibile - ha evidenziato - utilizzare le strutture alberghiere abbandonate e i centri storici dismessi.

Ma al popolo delle Acli interessa soprattutto la condizione di lavoratori e famiglie. E infatti su questo ha insistito il presidente: «Tra il 2019 e il 2022 - ha spiegato - il valore del reddito per il 78% delle famiglie è diminuito, con una perdita complessiva di 124 milioni di euro. Questo ha portato a un aumento significativo delle spese sanitarie, soprattutto per le famiglie meno abbienti. Il reddito da lavoro non è più sufficiente a proteggere le persone dal disagio economico.

L'Istat ci dice che la povertà assoluta tra gli occupati è aumentata dal 4,9% nel 2014 al 7,6% nel 2023, colpendo in particolare i giovani e i lavoratori».

Di fronte a questa situazione Oliver ha pertanto ribadito come sia «nostro dovere combattere la povertà e il lavoro precario. Dobbiamo investire nella formazione e contrastare le forme di sfruttamento, come i contratti pirata e le finte partite Iva. Dobbiamo dire basta alla normalizzazione dello sfruttamento».

Nel corso della mattinata è intervenuto anche il sindaco di Fornace Mauro Stenico, il quale si è soffermato sulla testimonianza di fede di don Giovanni Anesi, parroco del paese dal 1947 al 1954 e figura di spicco della chiesa orientata all'impegno sociale. Alla giornata hanno partecipato quest'anno anche i ragazzi di Giovani delle Acli, provenienti da tutt'Italia e qui in Trentino per la tre giorni "Change is now" sul cambiamento climatico.

Una tre giorni per stare insieme e ragionare sul tema del cambiamento, declinato sotto tanti punti di vista.

I giovani delle Acli di tutta Italia si sono riuniti mercoledì a Trento (una settantina in tutto le ragazze e i ragazzi tra i 16 e i 32 anni presenti) per un primo momento di incontro, divenuto tra l'altro un'occasione per scoprire la città.

È stata organizzata infatti una simpatica caccia al tesoro tra le vie del centro storico, con otto punti da scovare grazie agli indizi ricevuti attraverso la app Telegram che, per rendere il tutto ancora più interessante, ha permesso ai giovani di attraversare tutti i luoghi simbolo del capoluogo.

Ad attendere i partecipanti (con un format innovativo rispetto agli anni scorsi) esperti e "testimoni" proprio delle otto tematiche che i giovani delle Acli hanno deciso di perseguire in vista del congresso del prossimo novembre: l'attenzione ai territori, all'aggregazione, all'attualità e alla concretezza, poi la ricerca di spazi associativi, il riconoscimento e scambio all'estero, una nuova narrazione del cristianesimo e la riscoperta delle proprie radici.

Dialoghi e confronti quindi, per coinvolgere tutti in modo profondo, ma divertente.

«"Change is now" è il tema scelto dai giovani aclisti italiani - ha spiegato il coordinatore nazionale Simone Romagnoli - Questa tappa trentina è fondamentale per il nostro percorso insieme, in un territorio tra l'altro dove le Acli lavorano molto bene su tante tematiche differenti. L'obiettivo di questo incontro è proprio quello di immaginare il nostro futuro, in cui il tema del cambiamento è sicuramente centrale. Si dice spesso che i protagonisti del domani saranno i giovani, ma in realtà lo sono già nel presente. C'è grande voglia da parte nostra di parlare di temi internazionali, di confrontarci e di scambiare idee e opinioni. E c'è poi il tema, altrettanto importante, del ricambio generazionale: in questo momento le Acli sono composte da donne e uomini di tutte le età, dunque si tratta di un argomento molto sentito e che ci vedrà protagonisti».

La tre giorni si è chiusa appunto a Pian del Gac, con la partecipazione a Estate Insieme. Un momento anche per saldare le istanze del nuovo ambientalismo con quelle della giustizia sociale. Perché i temi sono fortemente connessi.

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