Morti, catturati o spariti: sono 63 gli orsi "scomparsi" in Trentino dall’anno in cui furono importati
Sette abbattuti dalla forestale, 9 spariti nel nulla, 16 trovati morti «per cause sconosciute», altri 15 per aggressione di altri orsi, valanghe o investimenti
GOVERNO Il ministro Pichetto: "Sopprimere singoli orsi non è soluzione"
ASSOCIAZIONI L'orsa Kj1 abbattuta, piovono denunce contro il presidente Fugatti
IL FATTO Provincia, abbattuta Kj1: decreto eseguito nei boschi sopra Arco
TRENTO. Sono 63 – contando anche il cucciolo ucciso stanotte in un investimento in Paganella – gli orsi trentini uccisi, catturati o scomparsi negli ultimi 23 anni secondo le stime effettuate dagli animalisti del movimento StopCasteller sulla base dei dati ufficiali diffusi dalla Provincia di Trento.
A questi 62 esemplari si aggiunge l'orsa Kj1, responsabile dell'aggressione ai danni di un 43enne francese a Naroncolo, nel comune di Dro, e abbattuta nelle prime ore di martedì 30 luglio.
Nel computo, che parte dal 2000, il primo anno dopo la liberazione dei primi due esemplari provenienti dalla Slovenia nell'ambito del progetto Life Ursus, è incluso invece l'orso M90, abbattuto a inizio febbraio 2024.
Complessivamente sarebbero sei gli orsi abbattuti (sette con Kj1), secondo i calcoli degli animalisti. Gli altri orsi risultano scomparsi (9), morti per cause sconosciute (16), per predazione da parte di un altro orso (8) e per cause naturali o investimenti (7).
Sarebbero stati uccisi anche gli orsi Mj5 e F36, trovati morti nell'autunno del 2023 nei boschi del Trentino, il primo a Bresimo e la seconda a Sella Giudicarie. È emerso dalla documentazione con cui la pm Patrizia Foiera della procura di Trento ha disposto l'archiviazione del procedimento per omicidio colposo nei confronti del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e del sindaco di Caldes Antonio Maini, parte della vicenda legata al 26enne Andrea Papi, ucciso dall'orsa Jj4, ora rinchiusa nel Centro faunistico Casteller insieme a M49, il 5 aprile 2023 nei boschi sopra Caldes.
Gli ultimi dati ufficiali del Rapporto grandi carnivori 2023, presentato lo scorso giugno, parlano di 98 esemplari di orso bruno con più di un anno di età presenti in Trentino. Il dato esclude i 22 plantigradi delle tredici cucciolate avvistate lo scorso anno, e denota un trend in crescita della popolazione di orsi presente sul territorio provinciale, soprattutto nel Trentino occidentale.
Dal 2014 ad oggi si sono verificati otto attacchi all'uomo da parte dell'orso, di cui uno - quello al 26enne Andrea Papi - mortale. In sedici casi si sono verificati invece dei "falsi attacchi", che non hanno provocato ferimenti.
A questi vanno aggiunti, solo nell'ultimo mese, il falso attacco di una femmina di orso accompagnata da almeno un cucciolo ad una signora svizzera con tre bambini del 10 luglio scorso, l'attacco a un turista francese di 43 anni del 16 luglio a Naroncolo (Dro) e l'inseguimento di un ciclista a Vezzano (Vallelaghi) dello scorso 17 luglio.
Nella foto di repertorio: il recupero di un esemplare di orso rinvenuto morto contro le reti paramassi, lungo la statale, in Bassa Val di Non. Almeno in questo caso si sa di cosa era morto, avvelenato da un "boccone" di anticrittogamico.