Caldo e umidità: da giovedì pomeriggio tornano i temporali su tutto il Trentino
L’analisi dell'esperto Giacomo Poletti: ecco che cosa ci aspetta nelle prossime ore
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TRENTO. «Dopo una mattina senza insidie, da inizio pomeriggio nasceranno i primi temporali su cime e gruppi montuosi (Brenta, Adamello, etc). Da metà pomeriggio i modelli vedono l'estensione dei temporali su tutto il Trentino (probabili quindi anche a Trento e val d'Adige), con un esaurimento entro le ore 22 circa».
Ecco il verdetto meteo della consueta analisi di Giacomo Poletti, esperto di meteorologia alpina. Che spiega: in quota c'è un po' di vento da nord/ovest, quindi le celle si sposteranno via via a sud/est, colpendo per ultimo il Trentino meridionale e lasciando la sera asciutta ad esempio in val di Sole e Non. Vista la colonna d'aria, c'è rischio di picchi di pioggia anche oltre i 60-80 mm (attenzione all'allerta ordinaria in corso) anche se appunto un po' di vento in quota dovrebbe evitare fenomeni troppo stazionari come quelli di domenica.
Una curiosità: come mai stiamo vedendo spesso temporali intensi? Uno degli ingredienti dei temporali (non l'unico, ma spesso è decisivo) è la quantità di acqua presente nella colonna d'aria, un valore che nei modelli meteo si chiama "acqua precipitabile": punte oltre i 40 mm sono rare (oggi, ad esempio, in val Padana si vedono aree oltre i 45 mm). Per un principio fisico (di Clausius-Clapeyron) più calda è l'aria, più umidità essa può contenere.
L'umidità assoluta espressa in grammi d'acqua per metro cubo d'aria gioca quindi un ruolo fondamentale nel prevedere i temporali ed è facilmente calcolabile.
Allora facciamo un esempio concreto: stamattina ai 1490 m delle Viote in Bondone la minima è stata di +15.0°; supponendo una umidità relativa dell'80%, risulta un contenuto d'acqua di 10.2 grammi/metro cubo (ricordiamolo). La media storica delle minime per il periodo 1981-2010 alle Viote era molto più bassa, di +9.6°; con una umidità relativa dell'80% esce un contenuto d'acqua di 7.4 grammi/metro cubo, più basso di quasi il 30% rispetto ad oggi.
È chiaro quindi che i temporali hanno spesso a disposizione più "benzina" rispetto al passato, tanto più se la colonna d'aria si scalda molto fino a quote alte, come avviene con gli anticicloni africani, che favoriscono pure l'intrappolamento di umidità nei primi strati d'aria, una cosa che dà il caratteristico cielo sereno biancastro. Ad esempio ai 2606 m del Sas de Mul in Marmolada la minima di oggi è stata di ben +10.2°, la massima di ieri +19.2°; è pure ovvio che con valori simili, protratti per settimane, la durata residua dei ghiacciai ancora esistenti non può che essere dell'ordine delle poche decine di anni.