Fauna / Critiche

Orsa catturata e dotata di radiocollare, la Leal attacca: «stanno preparando un nuovo bersaglio?»

La Lega Antivivisezionista ricorda il problema dei cassonetti dei rifiuti: «gli orsi vengono accusati di comportamenti che sono in realtà il risultato di mancata prevenzione da parte dell’uomo»

TRENTO. L’ufficio stampa della Provincia di Trento ha diffuso la notizia della cattura, avvenuta la scorsa notte di una femmina di orso in località Nembia, nel comune di San Lorenzo Dorsino, munita di radiocollare e rilasciata.
La notizia non è passata inosservata negli ambienti animalisti. La LEAL (Lega Antivivisezionista) teme che «questo modus operandi sia finalizzato più che per la gestione dei plantigradi a renderli un più facile bersaglio al primo pretesto. La tendenza pare quella di accusare gli orsi di essere confidenti non appena vengono avvistati, si avvicinano a rifiuti non protetti da appositi cassonetti anti-orso o peggio ancora vengono sorpresi da runner o turisti disinformati e che colpevolmente ignorano le più basiche regole di chi si approccia ad un ambiente montano o cammina nei boschi».

Gian Marco Prampolini presidente LEAL commenta: “LEAL esprime da molto tempo preoccupazione riguardo alla gestione degli orsi in Trentino perché le pratiche della Provincia di Trento sono più orientate a rendere gli orsi bersagli facili piuttosto che a garantire una gestione adeguata della specie. Una gestione irresponsabile che favorisce l'abbattimento degli animali piuttosto che la loro protezione e coesistenza con l'uomo”.

In particolare, LEAL sottolinea come la narrativa che accusa gli orsi di essere "confidenti" quando si avvicinano a rifiuti non protetti sia fuorviante. Gli orsi, spesso sorpresi da turisti o runner disinformati, vengono accusati di comportamenti che sono in realtà il risultato di mancata prevenzione da parte dell’uomo, come dimostra l’ormai cronico problema del facile accesso a rifiuti non sicuri. Questa situazione è aggravata dalla mancanza di educazione e consapevolezza da parte di chi frequenta gli ambienti montani, che ignora le basilari regole di sicurezza e rispetto per la fauna selvatica.

 

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