Trento, stop ai "micro" appartamenti: superficie minima 36 metri quadri
In vigore il nuovo regolamento comunale, l'assessora Monica Baggia: «Segnaliamo alla cittadinanza la volontà di maggior chiarezza e trasparenza. Vogliamo incentivare la riqualificazione degli immobili, ma andiamo in controtendenza rispetto al decreto Salva-casa evitando di definire abitabili i "loculi"»
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TRENTO. È entrato in vigore il nuovo regolamento edilizio comunale per la città di Trento. Tra le novità previste vi è la deroga alla superficie minima degli alloggi convertiti a uso residenziale in centro storico: essi dovranno avere una superficie minima di 36 metri quadri, quasi il doppio di quanto previsto dalla legge (cosiddetta) "Salva-casa" promulgata di recente a livello nazionale, che ha definito abitabili i micro-appartamenti di 20 metri quadri e con soffitti alti 2,40 metri. L'assessora Monica Baggia ha indicato gli obiettivi del nuovo regolamento: «Segnaliamo alla cittadinanza la volontà di maggior chiarezza e trasparenza. Vogliamo incentivare la riqualificazione degli immobili, ma andiamo in controtendenza rispetto al "Salva-casa" evitando di definire abitabili i "loculi", anche in considerazione della grande domanda di alloggi». Ora occorre attendere le mosse dell'amministrazione provinciale: «Chiaramente una legge nazionale prevale su un regolamento comunale. Dovremo vedere come e se la Provincia recepirà la legge "Salva-casa", casomai dovremmo modificare il regolamento». Nel nuovo regolamento si fa chiarezza su alcuni aspetti tecnici, come misure, spessori, altezze, definizioni, in modo da evitare fraintendimenti durante le fasi operative. Si ampliano le competenze della commissione edilizia comunale, a cui dovranno essere sottoposte le richieste di interventi su immobili con superficie minima di 250 metri quadri, rispetto ai precedenti 400 metri quadri. «La commissione ha competenza non solo sulla qualità architettonica degli interventi, ma anche sull'inserimento nel contesto generale. Abbiamo valutato l'impatto sulle tempistiche della commissione e non riteniamo ci saranno significativi allungamenti delle procedure, - assicura Baggia - I tempi si allungheranno solo quando emergerà l'esigenza di ulteriori controlli e approfondimenti, e allora per fortuna ci saranno questi controlli». Nei prossimi mesi nuove indicazioni saranno valutate: riguarderanno la sostenibilità ambientale degli edifici, in merito alla mobilità in base al Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) e alla nuova pianificazione legata al Paesc (Piano di azione per l'energia sostenibile e il clima). Sul miglioramento della qualità ambientale degli edifici è in corso una collaborazione tra l'amministrazione comunale e Università di Trento nell'ambito del progetto Unicittà. «Con le modifiche entrate in vigore abbiamo fatto chiarezza su questioni tecniche, ma prossimamente ci saranno modifiche più sostanziose, - indica Baggia - Condurremo nuovi studi con le categorie economiche e l'Università per favorire gli interventi all'insegna della sostenibilità ambientale». Tra le misure previste nel nuovo regolamento vi sono anche la rateizzazione del contributo di costruzione, esteso anche ai casi di sanatoria e regolarizzazione, l'allineamento con il regolamento-tipo predisposto dal Consorzio dei comuni trentini, l'omogeneizzazione delle norme di settore rivedendo alcuni articoli (su passi carrai, autorizzazioni allo scarico, sporgenze su pubblica via, dimensionamento aree rifiuti ecc.), il recepimento di alcune disposizioni sull'attività di estetiste e acconciatori con abrogazione del regolamento comunale precedente che è stato superato da altre norme.