L’assessore Tonina interviene al Cal: “Guardie mediche, così riorganizzeremo il settore”
Si prevede, tra le altre cose, di rinforzare il servizio della Centrale Operativa 116117, con personale medico per garantire tempestiva consulenza telefonica e l’attivazione degli interventi appropriati, sia ambulatoriali che domiciliari. Il sindaco di Borgo ha posto un interrogativo sul ruolo futuro dei pediatri alle prese con la diminuzione dei loro assistiti
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TRENTO. L'Assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione, Mario Tonina, è intervenuto oggi, 7 agosto, al Cal per illustrare la riorganizzazione della continuità assistenziale medica. Tema quantomai delicato e attuale, che certamente è di interesse anche per il Cal, ha sottolineato il Presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, aprendo i lavori.
Tonina ha fatto un quadro complessivo della situazione relativa all’erogazione delle prestazioni sanitarie di carattere primario sul territorio, facendo riferimento al recente Accordo stipulato con i medici di medicina generale. Ha evidenziato la carenza del personale, che va motivato, e il problema delle liste di attesa. L’obiettivo, ha detto, è razionalizzare le risorse, per offrire servizi mirati ai cittadini.
La persistente e grave carenza di medici disponibili a lavorare nel servizio di Continuità Assistenziale provinciale e la necessità di garantire la sicurezza dei medici attualmente operanti in sedi isolate, richiede, infatti, una riorganizzazione di questo servizio, in considerazione anche del carico di lavoro molto diverso tra le diverse sedi, e nelle diverse fasce orarie.
La Riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale medica fa riferimento agli interventi previsti nell'ambito delle Misure del PNRR e del DM n. 77/2022, in particolare attivando le Case di Comunità. Sono 10 sul territorio trentino: Trento, Rovereto, Pergine, Borgo, Predazzo, Sen Jan, Cles, Malé, Riva del Garda e Ala. Le Case di Comunità dovranno garantire la presenza del medico H24, 7 giorni su 7, nelle strutture Hub, oppure almeno H12, 6/7 giorni, nelle strutture Spoke. Pertanto, per gli obiettivi previsti dal PNRR, sarà valutata la revisione degli orari di apertura e la ridistribuzione delle attuali sedi di continuità, per rendere più efficaci ed efficienti, anche in termini di sicurezza per i cittadini e per i professionisti che vi operano, le modalità di presa in carico in ogni sede di continuità assistenziale.
Si prevede, inoltre, di rinforzare il servizio della Centrale Operativa 116117, con personale medico per garantire tempestiva consulenza telefonica e l’attivazione degli interventi appropriati, sia ambulatoriali che domiciliari. L’accesso alla continuità assistenziale dovrà avvenire esclusivamente tramite la chiamata alla Centrale Operativa 116117. Intanto, verranno attivate misure temporanee in attesa dell'attivazione delle Case di Comunità (prevista per giugno 2026), individuando sedi di servizio della continuità assistenziale dotate di adeguate misure di sicurezza e quindi situate, ove possibile, in prossimità dei Pronto Soccorso o delle RSA.
In Trentino, la "medicina a ciclo orario", svolta dai medici di continuità assistenziale (MCA) per assicurare il servizio di guardia medica territoriale, è attualmente garantita nella Provincia autonoma di Trento da circa 150 medici (sia titolari che con contratti provvisori), convenzionati con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, secondo le disposizioni dislocati in 20 sedi/postazioni.
La continuità assistenziale medica è garantita da 30 MCA che si alternano nei turni diurni durante l’intera giornata dei giorni festivi e del sabato, e nei prefestivi infrasettimanali (a partire dalle ore 10:00). Inoltre, 25 MCA coprono i turni notturni 7 giorni su 7 (dalle ore 20:00 alle ore 8:00). I medici incaricati della continuità assistenziale rispondono alle chiamate telefoniche, effettuano visite domiciliari e ambulatoriali, e dispongono di un sistema informativo che permette loro di rendicontare l'attività.
Negli interventi, il Procurador del Comun General de Fascia, Giuseppe Detomas, ha accolto con favore questa fase di confronto con il Cal. Ha evidenziato come la proposta dal punto di vista geografico ricalchi quelle che in effetti erano le attese, su un servizio sanitario di qualità diffuso sul territorio. Ha ribadito la necessità di investire nella sanità, evitando la dispersione delle risorse per garantire un servizio utile ed efficiente a tutti i cittadini.
Il Sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini, ha chiesto delucidazioni su futuro ruolo delle guardie mediche in località turistiche che aumentano le necessità in alta stagione. Ha auspicato che tutto il territorio abbia le stesse opportunità. E in questa direzione deve andare la costituzione di un team di medici che lavorano insieme per dare risposte immediate alla più vasta gamma di casistiche.
Il sindaco di Borgo Valsugana, Enrico Galvan, ha espresso la sua soddisfazione per un confronto aperto su un tema strategico come quello della sanità. Ha posto, quindi, un interrogativo sul ruolo futuro dei pediatri alle prese con la diminuzione dei loro assistiti e, quindi, potenzialmente in grado di alleggerire la pressione sui medici di base nell’eventualità di un innalzamento dell’età dei pazienti che possono essere seguiti dai pediatri. Un’eventualità, è stato risposto dai vertici della sanità trentina, allo studio, ma al momento non ancora praticabile, soprattutto per motivi contrattuali.