Con una lettera aperta il movimento no tav rilancia la battaglia contro il bypass ferroviario
Le richieste: barriere idrauliche per ridurre la diffusione delle sostanze inquinanti nella falda, un piano che tuteli la salute dei cittadini in relazione ai lavori della circonvallazione, dibattito sul traffico deviato e sul trasferimento delle merci su rotaia
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TRENTO. Barriere idrauliche per ridurre la diffusione delle sostanze inquinanti nella falda, un piano che tuteli la salute dei cittadini in relazione ai lavori di realizzazione della circonvallazione ferroviaria e l'intenzione di rilanciare il dibattito sul traffico deviato e il trasferimento delle merci su rotaia.
Sono solo alcuni dei punti sviluppati dal movimento No Tav in una lettera aperta ai cittadini e ai comitati che si battono contro il progetto di bypass.
La lettera fissa fin d'ora la data di venerdì 6 settembre per un'assemblea pubblica in occasione della quale rilanciare la battaglia. Le firme sono quelle di Elio Bonfanti, Marco Cianci, Roberto Chiomento, Lorenza Erlicher, Fulvio Flamini, Gabriele Lusini, Gianfranco Poliandri, Franco Tessadri, Antonella Valer. «La sentenza del Consiglio di Stato che impone al Sindaco di Trento di fare un ordinanza di messa in sicurezza dell'area Sequenza e riconferma la competenza del Comune di Trento circa il disinquinamento delle aree di Trento Nord, - attacca la lettera - unitamente alla pubblicazione da parte della Agenzia Provinciale per la Protezione dell' Ambiente dei risultati delle analisi dei prelievi sull' inquinamento della falda nella parte sud dell'ex scalo Filzi, costituiscono un punto fermo e di svolta a proposito della realizzazione della circonvallazione di Trento.Incontrovertibilmente questi due elementi ci dicono che 40 anni di inerzia delle politiche pubbliche contro l'inquinamento hanno consentito che il SIN di Trento Nord si allargasse alle aree limitrofe ed ora ad essere inquinato da piombo organico e da idrocarburi policiclici aromatici sono anche gran parte del quartiere di Cristo Re e tutto l'ex scalo Filzi. Adottare misure di messa in sicurezza e poi di bonifica integrale è la priorità ambientale per la città di Trento... La sentenza del Consiglio di Stato mette fine alla commedia di un Comune che in presenza di decine di ettari inquinati anziché rivendicare la propria competenza ed imporre politiche adeguate, partecipa alla gara di chi vuole nascondere la gravità della situazione e che di fronte alla gravità dei fatti ed ai pericoli reali per la popolazione, continua a sostenere... I tempi della Circonvallazione e quelli della bonifica integrale delle aree di Trento nord non sono compatibili e la gravità della situazione ambientale impone di dedicare alla bonifica integrale la totalità delle politiche pubbliche.»La lettera prosegue segnalando come i recenti dissesti idrogeologici a Villazzano ed a Mattarello confermino la fragilità estrema della collina est e suggerendo di adottare il principio di precauzione che sconsiglia la realizzazione di una galleria parietale sotto la Marzola.Prosegue poi con nuovi attacchi a rete Ferroviaria Italiana, accusata di essere un soggetto poco credibile per aver cercato di minimizzare l'inquinamento delle aree di Trento Nord.Dal punto di vista politico i No Tav leggono nella recente iniziativa della deputata di Fratelli d'Italia Alessia Ambrosi, che chiedeva con una mozione la sospensione dei finanziamenti alla Circonvallazione e la cancellazione dell'attuale progetto, il segno di crepe e dubbi all'interno del governo. «E' ben vero - scrivono - che tale mozione, dopo il parere contrario del Governo, è stata ritirata ma l'iniziativa ha tutta l'aria di essere quello che viene chiamato "messaggio a nuora (il Governo) perché suocera (Salvini) intenda", ovvero manifesta il disagio di parte della maggioranza circa l'opera e la sua realizzabilità.»Dopo aver ribadito le critiche feroci a Comune e Provincia, in particolare al sindaco Franco Ianeselli, all'assessore Ezio Facchin e all'assessora provinciale Giulia Zanotelli, i No tav danno appuntamento ai primi di settembre per la ripresa della loro battaglia. «Il 4 settembre - ricordano - scadono i 90 giorni previsti dalla sentenza del Consiglio di Stato circa la emissione della ordinanza di messa in sicurezza dell' area Sequenza. Lo stesso giorno scade anche il termine per la presentazione delle osservazioni da parte di Comune e Provincia (APPA) al Piano di Utilizzo delle Terre presentato da RFI al Ministero. In quella data saranno trascorsi anche circa 60 giorni dalla pubblicazioni dei dati relativi all' inquinamento della falda allo scalo Filzi e in assenza di provvedimenti di messa insicurezza da parte del Comune torneremo di nuovo a manifestare per la tutela della salute dei cittadini di Trento e proseguiremo a farlo fino a che adeguate barriere idrauliche siano state decise e realizzate... Sarà bene, a settembre, prevedere una iniziativa specifica nei confronti dell Azienda Sanitaria a fine della predisposizione di un piano di rischi sia relativo alla circonvallazione che della bonifica delle rogge. Nella recente riunione dell' Osservatorio e del Comitato scientifico, nonostante fosse stato annunciato, del piano si è detto che è in predisposizione, ma, come sappiamo, è così da ormai un anno. Al piano infine è collegato anche il futuro della ricerca epidemiologica SENTIERI e gli approfondimenti necessari circa la correlazione fra alcune patologie e l'inquinamento di Trento Nord. Una ricerca epidemiologica in città è assolutamente necessaria ed urgente... I problemi della collina est, anche alla luce dei recenti dissesti idrogeologici, devono essere l'altro dei terreni si iniziativa e di critica concreta su cui vanno pensate iniziative sia nei quartieri cittadini che approfondimenti specifici che rendano evidenti i problemi connessi alla scelta del percorso parietale della galleria e le possibili conseguenze per la popolazione, anche in termine di perdita di sorgenti.La capacità di critica concreta all'opera è stata fino ad ora di grande importanza nella lotta contro la realizzazione della circonvallazione. Ci ha permesso di rendere concrete le ragioni del NO e di affiancare alla critica del modello trasportistico e di sviluppo (la nostra mission) una critica puntuale delle scelte progettuali. Questa capacità, che è uno dei nostri tratti specifici va salvaguardata e proposta a modello anche per evitare la marginalizzazione del movimento No Tav... Inoltre, cominciano ad essere maturi i tempi per la realizzazione di un incontro di riflessione e proposta di critica trasportistica al fine di dimostrare la inutilità dell' opera e la sua essenza speculativa... Infine sulla necessità di un piano sanitario adeguato dovremo pensare ad iniziative specifiche, coinvolgendo la generalità del Movimento e dei Comitati... Alle politiche gattopardesche di Comune e Provincia che sollevano un polverone per non cambiare niente dobbiamo rispondere incalzandoli e costringendoli a confrontarsi con un pacchetto di proposte che serve a tutelate Trento ed a rendere evidente la inutilità dell'opera.»