Rifiuti / Il nodo

Crm, in queste settimane gli abiti usati finiscono distrutti nell'indifferenziata

Nel mese di agosto nei Crm di Trento e Rovereto si sono accumulate tonnellate di vestiti che gli utenti avevano conferito con l’obiettivo che venissero poi riutilizzati. Da Dolomiti Ambiente è arrivato l’ordine di smaltire tempopraneamente il materiale come non riciclabile. Ci sarebbero presunti problemi con il contratto della ditta incaricata di raccogliere gli abiti

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di Patrizia Todesco

TRENTO. Decine di tonnellate di sacchi pieni di abiti usati che avrebbero dovuto essere riciclati e finire nelle cooperative sociali o nelle mani dei più bisognosi, sono invece stati conferiti nel residuo e quindi smaltiti da Trentino Ambiente con un costo non indifferente, di oltre 200 euro a tonnellata. Una doppia beffa per gli utenti che da una parte si erano preoccupati di conferire nei Crm della città di Trento e Rovereto i vestiti che potevano essere riutilizzati, piegandoli e impacchettandoli con cura.

Quanto è stato conferito nel mese di agosto, infatti, sembra essere andato distrutto. A questo si aggiunte il costo. Se prima la società che regolarmente veniva a prendere il materiale pagava per prelevare il materiale, in queste settimane, invece, lo smaltimento è diventato un costo per Trentino Ambiente che ha deciso di trattare questo materiale come indifferenziata per eliminare l'accumulo che si era creato.

Da qualche settimana chi frequentava i Crm si era accorto che i contenitori per la raccolta dei vestiti si erano riempiti fuori misura e decine e decine di sacchetti erano stati depositati all'esterno perché nessuno veniva più a prelevarli.

Che fare? Da Trentino Ambiente è arrivato l'ordine agli addetti di smaltire tutto nell'indifferenziato. Fino a quando questo accadrà non è dato saperlo perché ieri è stato impossibile contattare sia l'ufficio stampa che i vertici della società. Secondo indiscrezioni sembra che ci sia stato un problema con il contratto della ditta che fino ad ora si occupava di recuperare i vestiti.

Un disservizio che comunque avrà un costo visto che non solo quegli indumenti conferiti dagli utenti non saranno riciclati e non potranno più essere utili a nessuno, ma anche perché tra costo di distruzione e mancato guadagno solo nel mese di agosto il danno potrebbe superare i 10 mila euro. Il tutto proprio in un momento in cui si è registrato un rincaro dei costi di smaltimento del residuo che gli utenti hanno potuto notare in bolletta. Secondo i dati di Dolomiti Ambiente il costo di smaltimento di una tonnellata di materiali è passato da 160 euro a tonnellata nel 2021 a 250 euro a tonnellata nel 2024.

Proprio nel mese di maggio i vari comuni avevano deliberato gli aumenti delle tariffe dopo che Dolomiti Energia aveva deciso i rincari, col via libera di Arera, l'autorità nazionale che si occupa di rifiuti.Per Trento è stato stimato un 6% in più per le famiglie, con un aumento stimato dei costi di 10 euro all'anno. Per bar e ristoranti l'aumento sarà invece di circa il 9%, tra i 100 e i 200 euro in più. Per Rovereto per le utenze domestiche il rincaro massimo previsto sarà del 4% (10 euro per una famiglia di 4 persone), 5% per i supermercati e 7% per i ristoranti. Per Pergine Valsugana l'aumento medio per le famiglie sarà di 2 euro e mezzo l'anno.

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