Politica / Il caso

Regione, tornano i vitalizi per i consiglieri: ma ora li chiamano “indennità differita”

La retromarcia, con l'introduzione del vitalizio, arriva ora su iniziativa del presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher (Lega) che ha depositato un disegno di legge a sua firma, sul modello di quanto fatto da altre Regioni

CONTI Dai vitalizi 1,7 milioni di euro per il Fondo famiglia

TRENTO. Non lo chiamano più vitalizio, perché è una parola diventata impronunciabile, ma «indennità differita». Di fatto, però, si tratta di una rendita vitalizia bella e buona, la cui gestione tornerà nelle mani del consiglio regionale, riportando l'orologio indietro al 2014, quando sull'onda dello scandalo dei vitalizi attualizzati, la giunta d'allora, guidata da Ugo Rossi e Arno Kompatscher, decise di eliminare i vitalizi per i consiglieri in carica e per i futuri eletti, rimpiazzandoli con il contributo per la pensione complementare gestita da un fondo pensioni scelto dal consigliere.

La retromarcia, con l'introduzione del vitalizio, ribattezzato «indennità differita» (già con questa legislatura), arriva ora su iniziativa del presidente del consiglio regionale Roberto Paccher (Lega) che ha depositato un disegno di legge a sua firma, sul modello di quanto fatto da altre Regioni.

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