Primario di Ginecologia, ci sono due soli candidati: in lizza Fabrizio Taddei e Angelo Votino
Nell’avviso pubblico per cercare il nuovo (o confermato) direttore, l’Apss fornisce anche una serie di dati per descrivere l’attività del reparto del Santa Chiara. E, vista l’attualità del tema, l’occhio cade sui numeri relativi ai parti: nell’ospedale di Trento nel primo semestre del 2024 ci sono stati in totale 820 parti
APSS Sempre più medici e infermieri scelgono di andarsene
TRENTO. Negli ultimi mesi e anni si è molto parlato e discusso della scarsa attrattività della sanità trentina, riferendosi però sempre a dirigenti medici, infermieri, oss e a tutte le varie professioni sanitarie. Ma il tema ora si allarga anche ai ruoli apicali. E, in particolare, a quello del (o della) primario, direttore (o direttrice) per usare un termine più corretto.
Alla pubblica selezione per il conferimento dell’incarico di Direttore medico di struttura complessa di Ginecologia ed ostetricia dell’ospedale di Trento, infatti, hanno risposto solamente in due. Ovvero l’attuale primario, Fabrizio Taddei e un medico originario di Benevento e al lavoro a Roma, Angelo Votino. Dopo Ferragosto sono scaduti i tempi per presentare la domanda, mentre nelle prossime settimane si svolgeranno i colloqui con l’apposita commissione e verrà in seguito deliberato dall’Apss chi sarà ufficialmente il direttore del reparto.
Come accennato il dottor Taddei è dal 2021 - in seguito alle note vicende - direttore del reparto del Santa Chiara: nel 2015 il medico originario della val di Sole, nato a Croviana nel 1959, andò a guidare l’unità operativa di ginecologia dell’ospedale di Rovereto, dopo essere stato dal 2008 al 2015 primario di Ginecologica e ostetricia all’Azienda Ospedaliera Poma di Mantova, presidio di Asola. Negli ultimi 3 anni Taddei ha ricoperto l’impegnativo ruolo di gestione dei reparti di Trento e di Rovereto, ma anche dell’intero Dipartimento transmurale ostetrico-ginecologico provinciale.
A lui, come riconosciuto da molti, è andato il merito di aver saputo gestire un situazione decisamente complicata - emotivamente e psicologicamente - dopo le vicende che hanno riguardato Sara Pedri e l’ex primario Saverio Tateo.
Nell’avviso pubblico per cercare il nuovo (o confermato) direttore, l’Apss fornisce anche una serie di dati per descrivere l’attività del reparto del Santa Chiara. E, vista l’attualità del tema, l’occhio cade sui numeri relativi ai parti: nell’ospedale di Trento nel primo semestre del 2024 ci sono stati in totale 820 parti (i nati sono verosimilmente qualche unità in più considerando i parti gemellari).
Moltiplicando per due, e ottenendo quindi la proiezione del dato complessivo 2024, si arriva quindi a 1.640 parti. Volendo arrotondare, anche in maniera ottimistica, il totale resta comunque molto distante rispetto al 2023 (2.228 parti al S.Chiara) e rispetto al 2022 (2.295 ). Insomma, dalle proiezioni quello in corso potrebbe essere un anno nerissimo per quanto riguarda le nascite, con un calo ancora più netto rispetto agli ultimi anni.
Difficile anche pensare che l’ospedale di Rovereto - e tanto meno i punti nascita periferici di Cles e Cavalese - possa compensare il crollo del S.Chiara. Infine nell’avviso ci sono ben otto pagine con tutto quello che devono fare i primari: «I leader dell’Apss promuovono la realizzazione della missione e della visione dell’organizzazione. Contribuiscono a elaborare i principi, i valori di riferimento, le linee strategiche e le azioni guida aziendali e ne sostengono l’attuazione attraverso sistemi e comportamenti adeguati».