Emergenze / Volo

Elisoccorso, in costante aumento il numero degli interventi dal cielo: oltre 2.700 nell’anno 2023

Daniele Gosetti, manager del Nucleo: «La differenza la fanno i turisti. Abbiamo cinque mezzi, moderni ed adatti ad ogni tipologia di impiego»

SOCCORSO ALPINO Aumentato il numero delle persone aiutate

TRENTO. Basta alzare gli occhi al cielo, la mattina o la sera, di giorno o di notte, per rendersi conto di quanti interventi facciano gli elicotteri in Trentino. In particolare in questi mesi estivi - così come in quelli invernali, dicembre in particolare - l'attività è decisamente intensa. A confermarlo sono anche i dati forniti dall'Ispat: nel 2023 le missioni sono state ben 2.702. Un record che, verosimilmente, verrà battuto alla fine del 2024.

L'incremento di voli è stato costante negli ultimi anni: «Al netto della flessione del 2020 dovuta al Covid, quando le persone dovevano stare a casa e quindi gli incide

A fare la differenza, considerato che i numeri della popolazione trentina sono tutto sommato stabili, è soprattutto la presenza di turisti. Noi lo vediamo nei dati mensili: a ottobre o novembre, quando ci sono quasi solo trentini, abbiamo dei numeri, mentre a dicembre ma anche a luglio e agosto, abbiamo numeri completamente diversi».

A spiegare, analizzando i numeri, è l'accountable manager del Nucleo Elicotteri Daniele Gosetti. La "squadra" trentina è formata attualmente da 5 mezzi: i due nuovissimi Airbus Helicopters H125 (ribattezzati Marmolada e Carè Alto - nella foto in alto -), i due nuovi Airbus Helicopters BK117D3 (Campanil Basso e Piz Boè) e lo "storico" Leonardo AW139. Questi ultimi tre mezzi sono dedicati all'attività sanitaria di elisoccorso, mentre i primi due a quella di Protezione Civile, ovvero lo spegnimento incendi, il trasporto persone (non certo per gite, ma - ad esempio - per portare un geologo dove c'è stata una frana o un esperto a monitorare i ghiacciai) e per recuperare animali, morti o vivi, caduti in un dirupo.

«Su cinque mezzi due hanno meno di un anno, altri due hanno un anno e poi c'è il Leonardo, preso nel 2011. Si tratta di macchine moderne, che si muovono in un territorio ideale per il volo. E macchine che abbiamo voluto connotare con nomi e livrea che ricordano le nostre montagne. Le due mete più distanti? Diciamo Canazei da un lato e Tonale dall'altro, raggiungibili comunque in circa venti minuti, a seconda delle condizioni di volo».

Ma i mezzi, senza gli uomini e le donne, servono ovviamente a poco. Anzi a nulla. Presso il Nucleo operano 16 piloti, 13 tecnici della manutenzione e del volo, 6 coadiutori di volo, 4 operatori dell'ufficio tecnico e 6 operatori del servizio di supporto, oltre a sanitari, medici e infermieri, e personale del soccorso alpino e speleologico. «In inverno abbiamo poi il nucleo cinofilo con i cani per le valanghe, mentre in estate ci sono 2 sommozzatori dislocati alla base e pronti a intervenire.

Le piazzole? Ne abbiamo una quindicina "qualificate", gestite da Trentino Trasporti e poi centinaia e centinaia in una serie di luoghi che abbiamo validato nel tempo, ovvero campi da calcio o, ad esempio, i rifugi in montagna».

Fermo restando che gli elicotteri, come spesso accade, possono atterrare quasi ovunque, autostrada compresa. «E l'attività notturna è incrementata, grazie all'addestramento dei piloti con i visori notturni». Tornando ai numeri, delle proiezioni sul totale degli interventi non sono ancora possibili: prendere il totale a giugno e moltiplicare per due non è un calcolo attendibile, perché i dati dipendono molto dalla stagionalità. A maggio e giugno, ad esempio, è piovuto molto, mentre luglio e agosto sono stati molto intensi. «Diciamo che a fine anno prevediamo un totale in aumento, come accade ormai da qualche anno», conclude Gosetti.

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