Terreni inquinati ex Sloi, il Comune ordina alle società private di fermare la contaminazione
Tim, Imt, Mit, Nilupa, Vem e Albatro, proprietarie delle aree postindustriali nella zona nord della città, chiamate a mettere in atto gli interventi entro quattro mesi
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TRENTO. Il Comune di Trento ordina alle società Tim, Imt, Mit, Nilupa, Vem e Albatro, proprietarie dell'area ex Sloi di Trento nord, sito inquinato di interesse nazionale, di intervenire per impedire che continui la contaminazione delle acque sotterranee dell'area a valle di proprietà della società Sequenza.
"Le sei società proprietarie - si legge in una nota del Comune di Trento - dovranno quindi attuare le necessarie misure di prevenzione e trasmettere entro 120 giorni dalla notifica del provvedimento la relativa documentazione al Comune di Trento".
È il contenuto dell'ordinanza firmata dalla dirigente del Servizio sostenibilità e transizione ecologica del Comune Paola Ricchi, che già il 17 luglio scorso aveva avviato l'istruttoria per individuare il responsabile della contaminazione dell'area a valle del Sin Trento nord Ex Sloi.
Accertato che la società Sloi, responsabile della contaminazione storica, è estinta ed è stata cancellata dal registro delle imprese di Roma, l'ordinanza richiama il principio secondo cui il proprietario, anche se non responsabile dell'inquinamento, è comunque tenuto a mettere in atto le necessarie misure di prevenzione. L'ordinanza - adottata in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 3 giugno - rileva inoltre che fino a oggi i proprietari delle aree Sin non hanno posto in essere alcuna misura di contenimento della contaminazione. Il Sin di Trento nord è costituito da tre aree, tra cui l'area industriale dismessa "ex Sloi".