Turismo / Prezzi

Nuova legge per frenare gli affitti brevi? Per l’assessore non è urgente, Failoni prende tempo: il prossimo anno...

La gente non trova casa nelle zone turistiche? «Non abbiamo questi dati, ma non mi sembra». Ma la sindaca Santi di Riva del Garda ha un’idea diversa

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Nuove regole sugli affitti turistici? L'assessore provinciale al turismo Roberto Failoni prende tempo e rinvia all'anno prossimo ogni proposta legislativa di intervento per regimare questo mercato: «Prima serve una ricognizione puntuale delle necessità di alloggi residenziali. Si andrà al 2025».  Insomma, ci vorranno molti mesi forse un anno.

L'assessore ha toccato l'argomento partecipando alla riunione del Consiglio delle autonomie, chiamato ad esprimere un parere su una modifica del regolamento che disciplina la legge sugli affitti turistici a fronte dell'entrata in vigore della novità del codice identificativo nazionale (Cin).

«Dovremo guardarci in faccia tutti quanti - ha esordito Failoni - e cominciare a fare un lavoro certosino per quanto riguarda seconde case e affitti brevi perché ho l'impressione che tutti parliamo senza avere contezza del fabbisogno di alloggi residenziali che ha ogni comune. Secondo me, la Provincia, con i vari assessori di riferimento, ovvero Zanotelli, Gottardi, Marchiori e il sottoscritto, e il Consorzio dei comuni, devono capire come fare questo lavoro, come si fece per gli alberghi dismessi, arrivando poi a un disegno di legge che possa portare a dei risultati».

L'assessore infatti non pensa che le disponibilità di affitti per residenti siano così basse, nelle località turistiche, come si legge negli annunci e come fotografato anche dall'Adige nei giorni scorsi.

«Dobbiamo essere seri - ha sostenuto - se lavoriamo in sinergia, non lanciamo degli allarmi che non esistono. Oggi non abbiamo dati di nessuno: né della val di Fassa, né del Garda, né di altre zone. Dobbiamo chiedere la collaborazione dei cittadini. Altrimenti non riusciamo a dare risposte concrete per la prima abitazione e per i lavoratori che vengono a lavorare in Trentino. Oggi non abbiamo contezza, ad esempio, di quanti appartamenti ci servono a Riva del Garda, andiamo a sensazione o notizie che ognuno di noi raccoglie. Quante persone sono alla ricerca di una abitazione».

«Noi stiamo già lavorando a un disegno di legge - aggiunge Failoni - che però sarà più complesso di quelli presentati in commissione, perché andrà a toccare anche la classifica alberghiera. Io ascolto e mi confronto. Ma per il nostro disegno di legge ci vorranno diversi mesi, penso a quanto ci abbiamo messo per raccogliere i dati sugli alberghi dismessi».

Proprio ieri in seconda commissione del consiglio provinciale si è aperta la discussione sui disegni di legge di Filippo Degasperi (Onda) e Paolo Zanella (Pd) per mettere regole più restrittive sugli affitti brevi. Ma dalle parole dell'assessore si capisce che sono destinati a non fare molta strada, in attesa che l'anno prossimo arrivi quello partorito dalla giunta provinciale.

La sindaca leghista - come Failoni - di Riva del Garda, Cristina Santi, che si trova ogni giorno a gestire il problema della carenza di alloggi per residenti (ci sono 3.000 seconde case su 10.000), aveva già fatto delle proposte alla Provincia su come intervenire per legge: «Io la soluzione l'ho proposta un anno fa. I Comuni devono poter scegliere se aprire o meno agli alloggi turistici. A Riva il centro storico ormai fanno alloggi turistici anche nei sottoscala, Oggi la norma prevede che si possano fare e noi non possiamo porre limiti. Poi, chiediamo che gli alloggi turistici debbano avere tutte le prescrizioni, come le assicurazioni e l'antincendio, previste per le strutture ricettive. Se fanno parte del comparto turistico, dobbiamo chiedere caratteristiche specifiche, il posto auto ad esempio».

«Poi - prosegue la sindaca Santi - finché non si modifica la normativa sulle locazioni ordinarie è chiaro che non c'è interesse. La locazione turistica non ha regole e le tasse si pagano l'anno dopo. Ormai lo fanno tutti. si affittano persino alloggi Itea riscattati. Basterebbe mettere piccole regole: hai 40 metri, stanno in due e non di più. Ora non ci sono regole».

Sulla richiesta di Failoni di verificare la domanda di alloggi Santi si interroga: «Ma come si fa? Facciamo la lista dei cittadini che sono alla ricerca di un alloggio?».


 

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