Truffe, una nuova insidia per le persone anziane: ecco il finto fisioterapista
Se i sedicenti professionisti avvertono dall'altra parte del telefono una comprensibile diffidenza, non esitano ad arricchire il loro "racconto" di particolari che lo rendano credibile, iniziando ad addurre disposizioni dell'Azienda sanitaria, parlando di campagne di prevenzione e così via
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TRENTO. Una cosa è certa, purtroppo: l'inventiva non manca ai truffatori. Dopo i finti carabinieri, i finti addetti del gas, i finti acquirenti di preziosi, ecco i finti fisioterapisti. Abili non nelle capacità curative delle proprie mani ma in quelle prensili, i malviventi tentano di carpire la fiducia delle potenziali vittime per poter avere accesso alle loro case e arraffare beni di interesse: contanti, gioielli, monili.
Negli ultimi giorni numerosi casi di tentativi di truffa (con annesso potenziale furto) sono stati segnalati soprattutto in Valsugana, ma anche in altre zone della provincia: tanti anziani hanno riferito di aver ricevuto telefonate quantomeno singolari, da parte di interlocutori sconosciuti - perlopiù donne, ma anche uomini - che avvertono chi sta ascoltando dall'altra parte dell'apparecchio di una imminente visita di uno specialista a domicilio, per sedute di fisioterapia.
Se i sedicenti professionisti avvertono dall'altra parte del telefono una comprensibile diffidenza, non esitano ad arricchire il loro "racconto" di particolari che lo rendano credibile, iniziando ad addurre disposizioni dell'Azienda sanitaria, parlando di campagne di prevenzione e così via.
Insomma, un tentativo di raggiro particolarmente subdolo , dato che le potenziali vittime, di fronte a un quadro del genere, potrebbero essere portate a cedere. Quello che del resto auspicano i malfattori, pronti a proporre appuntamenti e occasioni per le visite a domicilio.
Non prima di accertarsi del livello di vulnerabilità delle potenziali vittime, informandosi ad esempio - sempre nel corso delle telefonate - sul numero di persone presenti in casa e mollando repentinamente la presa qualora scoprano, ad esempio, che l'anziana o l'anziano con cui stanno parlando vivono con i figli o altri familiari.
Il consiglio, nella speranza che anche questo escamotage venga presto abbandonato senza fare vittime e danni, è quello di non fidarsi mai di richieste di visite domiciliari soprattutto in assenza di precedenti contatti da parte del proprio medico o comunque di verificare sempre - dopo chiamate sospette - la loro veridicità con i propri familiari segnalando ogni anomalia anche alle forze dell'ordine, in modo da permettere un loro intervento per fermare la sempre pericolosa "filiera" dei raggiri.