Donne / Il tema

Aborti volontari in crescita in Trentino, soprattutto tra le over 40

Rispetto agli anni Ottanta, i numeri si sono dimezzati ma nel 2023 si è registrata una lieve ripresa. Nella maggior parte dei casi le donne sono nubili e hanno un’istruzione medio-alta. Le interruzioni di gravidanza sono state 602, livello che non si raggiungeva da prima della pandemia
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TRENTO. Rispetto al 1987, quando le interruzioni volontarie di gravidanza erano state quasi 1.300 (1.261 per la precisione) i numeri in Trentino si sono più che dimezzati anche se i dati del 2023 hanno fatto registrare una leggera crescita.

Le interruzioni di gravidanza sono state infatti 602, livello che non si raggiungeva da prima del Covid. Guardando le classi di età, 15 casi hanno riguardato ragazze fino ai 17 anni, 28 casi donne tra i 18 e i 19 anni, 117 casi donne tra i 20-24 anni, 106 casi donne tra i 25-29 anni, 142 casi donne tra i 30-34 anni, 128 casi donne tra i 35-39 anni, 62 casi donne tra i 40-44 anni e 4 casi donne oltre i 45 anni.

Se guardiamo lo stato civile, la maggior parte sono donne nubili (397 contro 179 coniugate) e la stragrande maggioranza (458) ha un titolo di studio di scuola media superiore o la laurea. Incrociando i dati si nota che le uniche due classi di età in cui il numero di aborti è superiore per la categoria delle donne coniugate rispetto a quella delle nubili è quella delle over 35. Per quanto riguarda la struttura ospedaliera scelta, il 55,8% si è rivolta all'ospedale S. Chiara, il 23,9% a Rovereto, lo 0,8% a Cavalese e il 19,4% è andato al Villa Igea con un ricovero in day surgery.

Del totale delle 602 interruzioni di gravidanza volontaria, 60 provenivano da fuori provincia. Come detto i numeri del 2023 sono leggermente superiori rispetto a quelli del 2022 quando erano state effettuate nelle strutture della Provincia di Trento 559 interruzioni volontarie di gravidanza.Parlando di interruzioni di gravidanza e del calo registrato negli anni non si può non parlare dell'aumento di vendita della contraccezione di emergenza, la cosiddetta Pillola del giorno dopo da assumere entro 5 giorni dal rapporto a rischio.

Gli ultimi dati diffusi dal ministero della salute parlano di notevole aumento della distribuzione dell'Ulipristal acetato (elleOne), che nel 2021 è stata di 331.982 confezioni, a fronte delle 266.381 nel 2020 (+25%), anche in ragione dell'eliminazione dell'obbligo di prescrizione sia per le donne maggiorenni (nel 2015), sia per le minorenni (nel 2020). La distribuzione di Norlevo, invece, rimane abbastanza stabile (284.376 confezioni nel 2021, a fronte delle 289.503 nel 2020).

I dati diffusi dall'istituto di statistica della Provincia di Trento registrano poi 149 casi di interruzioni spontanee. Di queste il numero più alto, 58, riguarda donne tra i 30 e i 34 anni. A seguire la fascia 35-39 anni con 32 casi.

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