Tecnologie / Viabilità

A22, per la sicurezza in autostrada arriva una flotta di droni, e prosegue la ricerca per la guida «automatica»

La società ha acquistato sei oggetti volanti, e ha dato il via ai corsi per 25 operatori: utilizzo per ispezioni ai viadotti, ma in futuro anche in caso di incidenti

TRENTO. Un comunicato stampa di A22 ci informa: Autostrada del Brennero continua a scommettere sull’innovazione tecnologica come strumento per incrementare al contempo sicurezza, efficienza del servizio e sostenibilità ambientale. Lo fa dotandosi di una flotta di 6 droni, che verrà ulteriormente arricchita e formando 24 dei propri collaboratori al loro utilizzo per l’ispezione dell’infrastruttura e in prospettiva anche per la gestione della mobilità. Lo fa anche puntando, ancora, sulla ricerca a livello europeo: è di pochi giorni fa infatti l’adesione della Società al progetto europeo “Scale”, che punta a sviluppare ulteriormente tecnologia e applicazioni di guida connessa.

“La stragrande maggioranza degli incidenti stradali, parliamo del 93%, dipende ormai dal fattore umano - afferma Diego Cattoni, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero – Per abbattere questi numeri l’investimento più utile è quello in innovazione tecnologica. Che ci permette sia di arrivare laddove l’uomo non può, come nel caso dei droni. Sia di lavorare su quella che è la guida del futuro, la guida autonoma: con il progetto “Scale” proseguiremo il percorso verso una guida sempre maggiormente connessa di cui siamo già oggi fra le realtà più all’avanguardia; con l’utilizzo sistematico dei droni aumenteremo la sicurezza dell’autostrada e degli addetti alle ispezioni, costruendo nel contempo un importante patrimonio di dati digitali sull’infrastruttura”.

Nell’ottica di incrementare ulteriormente il livello di monitoraggio dell’infrastruttura autostradale e delle sue opere d’arte, la Società ha deciso ad ampliare le competenze di 24 propri collaboratori offrendo loro un percorso di abilitazione alla conduzione di droni per la categoria Open e Specific.

Nel frattempo la Società ha acquisito una flotta di 6 droni, di varia tipologia, che verrà in seguito implementata. Grazie a questo discreto occhio elettronico sarà possibile ispezionare ponti, senza impattare sul traffico, viadotti e altre opere d’arte anche nei punti più remoti e inaccessibili, controllarne lo stato di salute come condurre rilievi topografici e monitorare la stabilità dei versanti.

Due i training che si sono già svolti nelle scorse settimane, uno sul ponte sul Po e l’altro sul viadotto di Colle Isarco: le opere d’arte sono state ispezionate attraverso i droni recuperando preziose informazioni sulle loro condizioni.

Sarà possibile anche, in prospettiva, utilizzare i Sistemi Aeromobili a pilotaggio remoto per giungere rapidamente sul luogo di un incidente e supportare i rilievi. Oppure monitorare l’andamento dei flussi veicolari, raccogliendo, perché no, sempre in prospettiva, dati utili a gestire in maniera più razionale i flussi di traffico.

“Il nostro obiettivo – spiega il Direttore Tecnico Generale Carlo Costa – è quello di rendere sempre più smart l’infrastruttura: questi strumenti si configurano ora e ancora più in futuro come uno straordinario supporto per reperire informazioni in tempo reale utili a una gestione sempre più connessa e cooperativa della mobilità. I dati raccolti saranno elaborati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale in modo da evidenziare immediatamente eventuali anomalie e implementare progressivamente un vasto database”.

Il progetto Scale.

Si inserisce in questa prospettiva l’adesione della Società, insieme ad altri 88 partner di tutta Europa, al progetto europeo “Scale”. Grazie alla partecipazione a progetti co-finanziati dalla commissione europea fin dal 2001, Autobrennero è una delle infrastrutture più all’avanguardia nello sviluppo di sistemi C-Its che consentono cioè una comunicazione in primis tra infrastruttura e veicolo con l’obiettivo di andare verso una guida sempre più connessa e cooperativa. Con il progetto C-Roads, di cui a dicembre si è conclusa la terza edizione, Autobrennero ha sviluppato tutta l’infrastruttura di base, creato un server C-Its e dotato l’arteria di 68 Rsu, “antenne speciali” per questo tipo di comunicazioni. Il progetto “Scale” rappresenta l’ideale prosecuzione di questa progettualità. “Scale mira a aumentare la diffusione dei servizi C-Its – spiega Costa – e a sostenere lo sviluppo tecnico e la valutazione dell’impatto su larga scala di vari casi d’uso in 10 diversi progetti pilota in 4 Paesi europei”.
 

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