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Castel Madruzzo, la Soprintendenza - se vuole - ha 120 giorni per bloccare o approvare l'affare

Il dirigente Marzatico: «Agiremo secondo la legge, il nostro compito è tutelare il bene storico». E gli acquirenti? «Sappiamo che l’idea è un albergo»

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di Giorgia Cardini

MADRUZZO. La Soprintendenza per i Beni e le attività culturali della Provincia di Trento ha 120 giorni di tempo per analizzare il progetto presentato dalla Trentini Latini srl, che ha recentemente acquistato Castel Madruzzo. Centoventi giorni che però potrebbero diventare di più, dal momento che l'iter può subire sospensioni per la richiesta di chiarimenti, modifiche o integrazioni alla documentazione già depositata, prima di arrivare alla decisione finale.

A spiegare la procedura da seguire è il dirigente generale della Soprintendenza Franco Marzatico, che l'altro giorno è stato ascoltato dal procuratore capo Sandro Raimondi nell'ambito della inchiesta conoscitiva sulla compravendita del bene sottoposto a tutela.

Marzatico afferma che il progetto depositato «non è un vero progetto di restauro, ma riguarda la destinazione d'uso di alcune parti del bene, che si vorrebbe destinare ad albergo. Dobbiamo ancora iniziare la valutazione vera e propria, che faremo nei modi e tempi disposti dalla legge. La questione sarà trattata con un solo obiettivo: salvaguardare il bene culturale».

Il castello, piuttosto malmesso, conferma il dirigente generale, è interamente tutelato «quindi per qualunque intervento deve essere richiesta la nostra autorizzazione, anche se di tratta di un lavoro interno».

Marzatico non fa commenti, sul discusso passaggio di proprietà, limitandosi a ribadire: «La questione per noi è molto chiara, il nostro compito istituzionale è ben definito e ci muoveremo rigorosamente a norma di legge».

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