Matteo, morto a soli 18 anni dopo un mese dall'incidente in moto: «Ha lottato fino all'ultimo»
Tristezza all’Arcivescovile, dove faceva l’ultimo anno di Tecnico, e sconforto alla società di calcio Calisio dove aveva giocato e fra gli amici: ««Grazie per averci sempre rallegrato con la tua simpatia»
TRENTO. Si chiede soltanto silenzio per la morte di Matteo Cosi, originario di Villamontagna, la cui vita è stata spezzata a soli 18 anni in un incidente con la moto che non gli ha lasciato scampo. Per i famigliari è impossibile parlare di fronte a tanto dolore dopo 25 giorni di agonia. «Un calvario» come lo hanno definito alcuni degli amici più vicini a lui. In tutto questo tempo la scuola, ma anche la sua storica squadra di calcio Calisio si sono stretti in un unico caldo abbraccio, sperando fino all'ultimo che questo incubo potesse avere fine.
La tremenda notizia è arrivata nella giornata di mercoledì sui banchi del Collegio Arcivescovile di via Endrici, dove lui avrebbe dovuto frequentare il quinto anno dell'Istituto tecnico tecnologico indirizzo grafico. Lungo i corridoi ieri si è percepito soltanto sgomento e sconforto. E come hanno dichiarato anche lo stesso direttore Bruno Daves e il dirigente scolastico Christian Bonazza: «Oggi (ieri, ndr) è soltanto il giorno del lutto e del silenzio. Una tragedia che purtroppo ora si concretizza. I ragazzi sono profondamente scossi: non li abbiamo mai abbandonati e continueremo ad accompagnarli in questo lungo percorso. Ora non può esserci altro che un momento di riflessione e raccoglimento. Come scuola decidiamo di non esprimerci».
Per lui questo sarebbe stato l'ultimo anno prima di iniziare a costruirsi un futuro: ma la campanella per il diciottenne, quest'anno non è suonata.
Proprio ieri mattina nella cappella dell'istituto scolastico gli studenti si sono ritrovati, uniti nella preghiera. «L'unica cosa a cui possiamo affidarci in questo drammatico momento», hanno aggiunto Daves e Bonazza. Intorno ai giovani, sotto shock sin da quel terribile primo settembre, si sono raccolti gli stessi docenti che passo a passo stanno cercando di elaborare questo lutto insieme ai ragazzi, condividendo le emozioni più profonde attraverso il dialogo più intimo. «La sua classe è bellissima, il rapporto tra loro è sempre stato molto stretto».
Tra i primi ad essere avvisati la società Calisio, dove lui aveva giocato per oltre 10 anni. Un anno e mezzo fa la decisione di interrompere l'attività sportiva, mettendo da parte il pallone e chiudendo con l'ultima stagione nel 2022. Tifoso del Trento Calcio amava seguire i gialloblù sugli spalti del Briamasco. «Aveva voglia di vivere e divertirsi. Andava molto bene a scuola, era molto bravo», hanno detto alcuni conoscenti vicini a lui e alla famiglia. «Ha sempre combattuto fino all'ultimo, non mollava mai».
Matteo da poco si era avvicinato al mondo dei motori, coltivando la passione della due ruote con altri coetanei. I messaggi di cordoglio sono circolati proprio sui social: «Grazie per averci sempre rallegrato con la tua simpatia, grazie per tutte le risate fatte quando io e gli altri provavamo a spiegarti un po' tutto il mondo delle moto e motori - scrive un amico - Quel primo settembre doveva essere un giro come tanti, eravamo tutti carichi e contenti. Poco dopo iniziata quella strada io e gli altri purtroppo o per fortuna eravamo davanti e poco dopo arriva quella chiamata che hai fatto un incidente».
Un commovente saluto che porta il peso di un addio: «Voglio ricordarti col sorriso e con il tuo classico "ciao ragazzuoli" sapendo che prima o poi ci rivedremo per un ultimo giro di corsa».