Trento / Il caso

Autogrill Hermes, gli addetti chiedono migliori condizioni di lavoro

L’accusa dei sindacati dopo il presidio di protesta davanti alla sede dell'A22: «Operatori adibiti alla pulizia dei bagni “confinati” in uno sgabuzzino senza finestra nei momenti di grande afflusso di persone. La società autostradale tratta questi lavoratori come se fossero “di sua proprietà”, spostandoli di continuo» e c’è il problema delle mance: chi le prende rischia una multa salata

di Nicola Maschio

TRENTO. Condizioni occupazionali dignitose per i lavoratori del comparto delle pulizie all'interno degli autogrill Hermes - quattro in tutto quelli in Trentino, cioè Nogaredo est e ovest e Paganella est e ovest - operatori che si trovano in forte difficoltà dal punto di vista delle tutele, della sicurezza e del riconoscimento salariale.

Motivo per il quale mercoledì scorso si è tenuto un presidio dei sindacati e dei lavoratori stessi sotto alla sede di A22 (Hermes è la società appaltatrice mentre Autostrada del Brennero quella appaltante), con l'intento di ribadire i punti principali sui quali l'azienda deve intervenire con rapidità.

Anche perché altrimenti, hanno sottolineato le forze sindacali, a questa prima manifestazione ne seguiranno sicuramente altre.

«Partiamo dalla situazione più preoccupante per quanto riguarda la salute e la sicurezza: a tutti gli operatori adibiti alla pulizia dei bagni, nei momenti di grande afflusso di persone in autogrill, viene richiesto di restare "confinati" in un vero e proprio sgabuzzino, quello dove vengono conservati i prodotti, senza finestra e dunque con il pericolo di respirare sostanze nocive - hanno evidenziato in prima battuta Francesca Vespa (Fisascat Cisl), Brunella Bertè (Filcams Cgil) e Antonio Trifogli (Uiltucs). - Non è possibile né accettabile che i lavoratori vengano trattati come se fossero in punizione, addirittura con l'uscita di sicurezza chiusa a chiave. Chiediamo che, se l'azienda non ha intenzione di cambiare approccio, venga creato un locale riscaldato in inverno e refrigerato in estate, dove gli operatori possano attendere. Si tratta di lavoratori da sempre invisibili, con paghe misere, ma di cui guarda caso l'azienda ora si accorge. Per non parlare poi del tema delle mance, anch'esso problematico».Su quest'ultima questione infatti si è aperto un altro dibattito.

Come ribadito dai sindacati, i circa trenta dipendenti al centro della contesa - dare un numero definito è complesso in quanto, al di là di uno zoccolo duro di personale presente da anni, a causa di contratti a tempo determinato il via vai di operatori è costante - sono assunti infatti non con un contratto riconducibile al turismo, ma ai multiservizi. E questo non prevede la percezione della mancia, diversamente proprio a quello turistico.

«Perciò se qualcuno vuole riconoscere l'impegno del lavoratore lasciando qualcosa, ciò può comportare multe anche molto salate per gli operatori stessi - hanno concluso i sindacati. - Senza contare il fatto che A22 tratta i lavoratori di Hermes come se fossero "di sua proprietà", spostandoli di continuo da un autogrill all'altro, deteriorando in questo modo le condizioni di lavoro e aumentando la difficoltà nello svolgimento del servizio».Un primo incontro ad A22 è stato chiesto il 21 di agosto scorso, senza risposta. Una seconda sollecitazione è arrivata il successivo giorno 26, ma ancora nulla. I sindacati dunque promettono battaglia per la dignità e la sicurezza dei lavoratori.

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