Palpeggiata dal compagno della madre: pena ridotta in appello, ecco perché
A pesare nella condanna anche quanto emerso nel corso della perquisizione e dell'analisi dei cellulari sequestrati all'uomo dove sono stati trovati numerosi file con foto di bambini intenti a compiere atti sessuali e anche molte immagini pedopornografiche oltre che tantissime immagini del condannato nudo. Tra le foto anche un'immagine della figlia della compagna senza vestiti
TRENTO. In primo grado era stato condannato per violenza sessuale nei confronti della figlia della compagna che all'epoca aveva 11 anni, a 6 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro. In appello la pena è stata ridotta ad un anno e 8 mesi di reclusione e la provvisionale dimezzata a 25 mila euro.
Questo perché la corte - presieduta dal dottor Ettore di Fazio - ha ritenuto i fatti di minore gravità in quanto, stando al racconto della vittima, i palpeggiamenti erano avvenuti sopra i vestiti e mai sotto. A livello di trauma per la ragazzina, che all'epoca aveva 11 anni, questo evidentemente non ha fatto molta differenza. Quei gesti, quelle attenzioni morbose hanno profondamente segnato l'adolescenza della giovane difesa dall'avvocato Giorgio Pontalti, fino a quando, allontanata da casa, aveva trovato la forza di raccontare quanto aveva subito.
I fatti contestati risalgono al 2016 e 2017 quando l'uomo, oggi 51enne, viveva insieme alla compagna e ai due figli di lei. Secondo il racconto della ragazzina ritenuta fin da subito credibile nelle sue dichiarazioni, all'inizio lei non si era resa conto che i comportamenti dell'uomo nei suoi confronti erano sbagliati, che quelle carezze al seno, al sedere e alle parti intime non erano gesti affettuosi ma veri e propri atti di violenza sessuale. Crescendo, però, ha capito. Ma per non ferire la mamma era stata per un periodo zitta, cercando di evitare di stare sola con l'uomo, spostandosi subito quando questo la toccava.
È stato quando lei e il fratello sono stati allontanati dalla mamma e dal suo compagno che la verità è emersa e che la ragazza ha deciso di raccontare tutto quello che aveva subito negli anni. Oltre ai palpeggiamenti la giovane aveva raccontato altri episodi che l'avevano messa a disagio come quando lui era uscito dalla doccia nudo e si era fermato a parlare con lei come se nulla fosse e di messaggi che le aveva inviato sul cellulare.
Messaggi in cui lui compariva a petto nudo e con frasi allusive del tipo: «Sei bellissima amore mio, non vedo l'ora di venirti a trovare e di rivederti». E poi emoticon con cuori e baci nonché un link che rimandava a una pagina di lubrificanti intimi. La stessa madre, messa al corrente di questi messaggi, aveva detto che non si trattava di nulla di rilevante, nonostante lei stessa sapesse bene che il suo compagno aveva scontato tre anni di reclusione per una condanna per reati sessuali.
A pesare nella condanna anche quanto era emerso nel corso della perquisizione e dell'analisi dei cellulari sequestrati all'uomo dove sono stati trovati numerosi file con foto di bambini intenti a compiere atti sessuali e anche molte immagini pedopornografiche oltre che tantissime immagini del condannato nudo. Tra le foto anche un'immagine della figlia della compagna senza vestiti.