Lavoro / Vertenza

Cartiere Fedrigoni in crisi, si chiude Giano, dipendenti ricollocati dalle Marche anche in Trentino

Oggi sciopero del 90 per cento del personale negli stabilimenti marchigiani, l’azienda propone il trasferimento a 500 chilometri di distanza

ANCONA. Ricollocazione di alcuni dei 195 dipendenti di Giano, società che il Gruppo Fedrigoni intende cessare dal primo gennaio 2024, negli altri stabilimenti delle Marche e dei siti italiani del Gruppo, a Verona e in Trentino. Questa una prima soluzione proposta dall'azienda ai sindacati durante la riunione plenaria di Verona e di cui si discuterà nel prossimo faccia a faccia previsto a Fabriano (Ancona) il 24 ottobre prossimo, per mitigare l'impatto occupazionale derivato dall'apertura della procedura di licenziamento collettivo.
"L'azienda si sta impegnando fattivamente per trovare tutte le soluzioni percorribili che possano ridurre l'impatto della chiusura di Giano sulle persone e sui posti di lavoro", ha spiegato Giacobello. "Bisogna tenere presente, però, che siamo solo all'inizio dell'iter, seguiranno altri incontri con le parti sociali, i sindacati e le istituzioni e dunque invitiamo le persone ad avere fiducia in questo percorso.

Contiamo di arrivare all'incontro del 24 ottobre con ulteriori opportunità anche di tipo industriale", conclude Giacobello, ribadendo che non vi è alcuna intenzione di lasciare le Marche, "ma anzi continueremo a investire sullo sviluppo dei nostri siti produttivi e di trasformazione in quest'area e sul brand Fabriano, che vogliamo fare diventare un marchio leader a livello mondiale sui prodotti distintivi, come le carte per l'arte e il disegno, i prodotti per la scuola e la cartoleria, le carte per la sicurezza".

Oggi però la dura risposta dei lavoratori: adesione vicina al 90% per lo sciopero di 8 ore dei lavoratori dei siti produttivi di Fabriano (Ancona) e Rocchetta del Gruppo Fedrigoni. Astensione dal lavoro che proseguirà per l'intera giornata su tutti e tre i turni.

Nel turno del mattino, l'adesione è stata altissima, in risposta alla decisione dell'azienda di voler chiudere la società Giano, dal primo gennaio 2025, e il conseguente avvio della procedura di mobilità collettiva per i suoi 195 dipendenti, di cui 174 lavoratori attualmente impiegati, inclusi i contratti a tempo determinato e di somministrazione, distribuiti tutti negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta.

L'attenzione ora si sposta a sabato 12 ottobre, in occasione del Consiglio comunale aperto convocato dall'Amministrazione comunale di Fabriano su questa vertenza. E poi sulla data del 24 ottobre, quando è in calendario, in città, un nuovo faccia a faccia tra azienda e sindacati. "Non ci deve essere alcun impatto sull'occupazione", confermano fonti sindacali.

"Le proposte avanzate dall'azienda, al momento, sono state tutte giudicate insufficienti", proseguono le parti sociali. Il riferimento è al progetto 'ricollocazione' avanzato dal Gruppo per alcuni dei 195 dipendenti di Giano. Posizioni aperte ci sarebbero sia negli altri siti marchigiani (Pioraco, Sassoferrato e Castelraimondo), sia in altri siti italiani a Verona e nel Trentino. "Una goccia nel mare", l'hanno giudicata i rappresentanti sindacali che hanno confermato lo stato di agitazione e blocco degli straordinari e flessibilità oraria su tutto il gruppo, e verrà comunicato un ulteriore pacchetto di ore di sciopero per dare un segnale forte e chiaro al management. Probabile che il prossimo sciopero venga calendarizzato il 24 ottobre prossimo, in occasione del nuovo faccia a faccia.

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