Ambiente / Sentenza

Smaltimento abusivo di rifiuti in val di Non: confiscati 600.000 euro, gli imputati patteggiano pene detentive

Un anno con la condizionale ai due titolari dell'impresa e sei mesi al dipendente: così si è chiusa, oggi, 16 ottobre, la vicenda giudiziaria derivante dall'indagine del Noe che nel 2022 aveva portato al sequestro dell’impianto di Denno e del biotopo vicino al fiume Noce. Fra le 400 mila tonnellate di materiali smaltiti illecitamente anche terre di scavo del tunnel del Brennero

IL CASO Smaltiti materiali del tunnel di base del Brennero
BIOTOPO Si allarga l'inchiesta: sequestrate aree a Campodenno e Ton

TRENTO. Si è chiusa questa mattina, 16 ottobre, con il patteggiamento, la vicenda giudiziaria derivante dall'indagine dei carabinieri del Noe, che agli inizi del 2022 aveva portato al sequestro dell’impianto di recupero rifiuti di Denno e del biotopo situato nei pressi del fiume Noce.

Lo comunica una nota stampa del Noe (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri di Trento. L'impresa che aveva in gestione il sito, la Fiumiter Srl, era accusata di aver smaltito abusivamente rifiuti proprio nel biotopo.

"L’articolata indagine - si legge nel comunicato stampa - convenzionalmente denominata Brennero, coordinata dal procuratore Capo Sandro Raimondi e dalla dottoressa Alessandra Liverani della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Trento, condotta dai carabinieri del Noe e dagli ispettori del Nucleo ispettivo dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, con la partecipazione anche di personale del Corpo della forestale provinciale, aveva permesso di accertare che Fiumiter, eludendo le norme tecniche e analitiche, smaltiva i rifiuti in quelle che avrebbero dovuto essere delle bonifiche agrarie, ma che di fatto si erano rilevate essere delle discariche abusive.

Dalle indagini era emerso che responsabili delle società - indagati in concorso per il delitto di attività organizzate per traffico illecito di rifiuti (aggravate) - avevano smaltito illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti (stimati in circa 400.000 tonnellate), parte dei quali provenienti anche dai lavori per la realizzazione del collegamento tra la galleria di base del Brennero e la stazione centrale di Innsbruck (Austria), in bonifiche agrarie della valle di Non, aree di pregio destinate alla produzione agricola e alimentare.

Il patteggiamento scaturisce da un accoro tra le parti (Procura e difensori), sì che gli imputati non affrontano il processo beneficiano di uno sconto di pena.

Con la sentenza odierna il giudice ha disposto la confisca di 600.000 euro applicando la pena della reclusione ad anni uno per i titolari dell’azienda e mesi sei per il dipendente, con la concessione della sospensione condizionale della pena per tutti gli indagati.

Per quanto invece attiene le aree nelle quali sono stati illecitamente smaltiti i rifiuti sono in corso le procedure di messa in pristino e/o bonifica.

La sensibilità della Procura di Trento verso l’ambiente ha consentito di tutelare aree, la cui vocazione è volta alla tutela del territorio, particolarmente note per i marchi che ne contraddistinguono le produzioni agricole di eccellenza, dall’illecito business dei rifiuti", conclude la nota dei carabinieri.

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