Politica / Regione

Vitalizi d’oro: ci sono ancora 5 milioni di euro da pagare. Il punto della situazione

Dalla riforma della legge Thaler restano da liquidare gli ex consiglieri Viola, Urzì, Laimer e Pöder che hanno meno di 60 anni e sono dunque in attesa di maturare il diritto alla quota anticipata dell’assegno mensile

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di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Gli uffici del consiglio regionale stimano che alla chiusura del cosiddetto «sistema Thaler», le casse pubbliche avranno recuperato (ricorsi permettendo) circa 20 milioni di euro, sui 50 milioni di esborsi, che erano stati calcolati in base alla legge del 2012, tra importi netti dei vitalizi anticipati (22,1 milioni di euro) e quote del Fondo Family attribuite agli ex consiglieri (31,6 milioni di euro). Ma le spese nel frattempo sono aumentate rispetto a quelle di 10 anni fa.

Ad oggi per effetto della riforma del 2014, che fu approvata sull'onda della riprovazione pubblica per i cosiddetti «vitalizi d'oro» liquidati allora, che avevano raggiunto cifre milionarie, si sono risparmiati, dichiara il segretario generale del consiglio regionale, Jurgen Rella: « 26 milioni di euro». Ma questo risparmio è destinato a ridursi, si stima, di una cifra intorno ai 5 milioni di euro nei prossimi anni perché ci sono ancora 4 ex consiglieri regionali, che non hanno maturato i requisiti di età (60 anni) per avere diritto al vitalizio e quindi anche alla liquidazione della parte capitalizzata al valore attuale.

Dal 2014 ad oggi la Regione ha liquidato i vitalizi anticipati a 27 ex consiglieri regionali per un costo complessivo di 18.291.964,38 euro e tra questi sei ex consiglieri hanno ricevuto cifre superiori al milione di euro, uno addirittura di 1,8 milioni di euro.

Nel 2014 erano in 40 a non aver ancora maturato il diritto e per questo dovettero restituire tutto quanto avevano ricevuto, una cifra che era di 19.330.897,15 euro, in attesa di riavere i soldi a tempo debito. Di quelli che restano, ovvero 13 ex consiglieri, però, 9 hanno deciso di avvalersi della possibilità prevista dalla legge del 2014 di rinunciare al vitalizio e chiedere la restituzione dei contributi versati. Per questa ragione ora sono in attesa del vitalizio solo gli ex consiglieri Walter Viola, che ha 59 anni e ne compirà giusto 60 il 28 dicembre, quindi sarà il primo a vedersi assegnare l'anticipo attualizzato oltre all'assegno mensile; e gli altoatesini Michael Laimer, 59 anni; il deputato di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì, che ha 58 anni, e infine Andreas Pöder che ha 57 anni.

Quindi nel giro dei prossimi tre anni la partita delle liquidazioni dei vitalizi anticipati sarà chiusa. Ma è evidente, dunque, che con questi ultimi quattro ex consiglieri il costo complessivo delle liquidazioni della quota attualizzata dei vitalizi a questi 40 ex consiglieri sarà molto più alta rispetto a quei 19,3 milioni che erano stati restituiti a suo tempo.

E poteva andare anche peggio se l'anno scorso il consiglio regionale (alla chetichella con una modifica all'apparenza tecnica a cui non fu data risonanza) non avesse rimesso mano ancora una volta a quella legge 4 del 2014 per la parte relativa al calcolo del tasso di sconto «per i soggetti aventi diritto a far data dall'anno 2023», dando una interpretazione autentica dei parametri applicativi da utilizzare per la determinazione del valore attuale medio; una modifica che ha avuto un effetto di contenimento degli effetti dell'inflazione.

Senza questa norma del 2023, infatti, gli uffici del consiglio regionale si erano accorti che i tre ex consiglieri che avevano maturato i requisiti nel 2023 e che hanno ricevuto alla fine rispettivamente: 1.819.061 euro, 1.652.133 euro e 1.055.391 euro, avrebbero avuto diritto a cifre ancora più alte, superiori ai due milioni e addirittura nel prima caso si era calcolato che sarebbe arrivato ai 3 milioni di euro. Insomma, si sarebbero raggiunge cifre ancora più difficili da giustificare davanti all'opinione pubblica rispetto a quelle del 2014 che fecero gridare allo scandalo.

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