Spie e dossier, spunta il Trentino: società locale fra i clienti di Equalize
La ditta figura nell'elenco di chi ha pagato la Srl milanese indagata per gli accessi abusivi a dati riservati. C’è un roveretano fra le persone spiate attraverso un sistema in dotazione alle forze dell’ordine. Le informazioni acquisite erano presentate e vendute come «legali»
TRENTO. Tocca anche la nostra provincia l'indagine della Dda di Milano e della Direzione nazionale antimafia sulla presunta rete di cyber-spie e sul relativo mercato di dati personali, acquisiti in maniera illecita e rivenduti attraverso dossier spesso "mimetizzati" in modo da apparire leciti.
Fra le persone spiate compare il nome di un 77enne roveretano, che non risulta far parte del mondo imprenditoriale trentino, mentre emergono contatti fra Equalize srl di Milano, società di investigazioni indagata, e Municipia, la spa con sede alle Albere. I tecnici di Equalize avevano inoltre conoscenza dei servizi offerti da una ditta di investigazioni private di Trento.
Fra gli spiati, come emerge dagli atti sequestrati, ci sono magistrati e prefetti, imprenditori, politici (anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio la Russa con il figlio Geronimo) e sportivi (come l'olimpionico Marcel Jacobs e il suo staff). Attraverso trojan e virus informatici, ma anche grazie ad accessi abusivi a banche dati in uso alle forze dell'ordine, la banda avrebbe raccolto 800mila dati riservati pari a 15mila terabyte.
Gli inquirenti calcolano un "giro" oltre 3 milioni di euro di profitti illeciti acquisiti, raccolti in dossier e poi venduti ai clienti. Tutto ruotava attorno alla Equalize, la società di investigazione di Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera che si è autosospeso.
L'ad della società, l'ex super poliziotto Carmine Gallo, è ai domiciliari: oggi per l'ispettore e per i tecnici della sua squadra, Nunzio Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli, sono fissati gli interrogatori di garanzia davanti al gip.
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