Sanità / Il tema

Tonina: nuova organizzazione della rete ospedali di comunità

L'assessore illustra il modello, inserito nel quadro del Pnrr, spiegando che l'obiettivo è garantire un'adeguata continuità assistenziale tra il domicilio e il ricovero ospedaliero

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TRENTO. Un nuovo modello organizzativo per la rete degli ospedali di comunità finalizzata a garantire un'adeguata continuità assistenziale tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Lo prevede una delibera della giunta provinciale di Trento, che mira a rafforzare l'assistenza territoriale.

"L'obiettivo principale dell'ampliamento della rete degli ospedali di comunità è quello di favorire dimissioni protette, stabilizzazione clinica, recupero funzionale e autonomia dei pazienti, evitando ricoveri ospedalieri impropri a beneficio degli esiti di salute. Questo aggiornamento conferma l'impegno dell'amministrazione provinciale a favore di una rete sanitaria territoriale vicina ai bisogni dei cittadini, in grado di garantire cure appropriate e di qualità, equamente accessibili", ha spiegato l'assessore alla salute, Mario Tonina.

Il piano, che risponde agli standard nazionali e si inserisce nel quadro del Pnrr, coinvolge diverse strutture sul territorio provinciale, con una riorganizzazione che tiene conto delle peculiarità locali e degli standard nazionali.

In particolare si prevede un incremento dei posti letto da 12 a 15 nel presidio sociosanitario di Mezzolombardo, la riconfigurazione a 17 posti letto (con possibilità di esponansione fino a venti) nel presidio sociosanitario di Ala, 17 posti letto, di cui 2 dedicati alle cure palliative nel presidio ospedaliero di Tione, 17 posti letto nel presidio di Pergine Valsugana, l'attivazione di 10 posti letto (estendibili a venti) all'Apsp "Città di Riva" a Riva del Garda, l'istituzione di un nucleo da 3 posti letto (di cui uno con indirizzo palliativo) all'Apsp "Valle del Vanoi" a Canal San Bovo e fino a 24 posti letto nella struttura di San Vendemmiano a Castel Ivano.

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