Finanziaria, le priorità per Tonina: “Prevenzione, Rsa e attrattività del sistema”. Ecco cosa ha detto oggi
L’assessore alla Sanità: “Il nuovo ospedale è oggi sempre più strategico. La nuova struttura che prevediamo si possa completare entro 6 o 7 anni, potrà concorrere a rendere la sanità trentina ancora più attrattiva”. 500mila euro (un euro per ogni trentino, ndr) per la diffusione di vita salutari
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TRENTO. Gli assessori provinciali Mario Tonina e Francesca Gerosa nel pomeriggio di oggi, 19 novembre, hanno parlato della prossima finanziaria in Prima commissione. Tonina ha dedicato buona parte del suo intervento al capitolo Rsa. “La manovra destina a questo comparto – ha dichiarato l’esponente della giunta Fugatti – 11 milioni di euro per l’incremento dei posti letto convenzionati (circa 100), la revisione dei parametri per infermiere e Oss e per equiparare gli stipendi dei dipendenti di quelle strutture con quelli dell’azienda sanitaria”.
”Sulla falsariga di quanto avvenuto in passato, sono previste anche risorse per 3 milioni di euro una tantum per riconoscere l’importanza del lavoro del personale sanitario nel periodo Covid e altre risorse per l’acquisto di attrezzature e per il completamento di investimenti”.
“Un tema che va completato, avviato nella scorsa legislatura – ha dichiarato Tonina – quello delle case di comunità dove si sta investendo su un’impostazione che cambierà il modo di lavorare e concorrerà a ridurre le liste di attesa e le file nei pronto soccorsi. A questo riguardo, altro tema in evidenza, che non è contenuto in questo bilancio, ma sarà introdotto con emendamento, quello delle risposte da dare al personale del pronto soccorso: 2 milioni di euro saranno destinati a questa finalità nella convinzione della necessità di valorizzare il ruolo sempre più strategico delle persone che lavorano nella sanità”.
Tonina ha fatto riferimento all’incontro avuto stamattina – 19 novembre – con le sigle sindacali nel quale ha ribadito lo sforzo per il rinnovo del contratto, specificando che saranno destinati oltre 20 milioni di euro dal prossimo anno per gli adeguamenti per i trienni 2019-21 e 2022-24, ai quali si aggiungono i fondi per il rinnovo 2025-27 già stanziati nella legge di assestamento del 2024: “Risorse che dovrebbero favorire l’attrattività del nostro territorio per le figure sanitarie. Credo che dovremo individuare un modello trentino che risponda alle vere necessità e ai veri bisogni”.
”Purtroppo – ha ammesso Tonina – troppo spesso dobbiamo appoggiarci ai medici gettonisti che oggi, per i punti nascita e i pronto soccorsi, sono indispensabili. In prospettiva dobbiamo lavorare per ridurne il numero e siamo disposti anche a mettere altre risorse, ma con una reciprocità che impegna alla mobilità sul territorio, oggi assente, ma necessaria per dare ulteriori prospettive agli ospedali territoriali nei quali crediamo molto. L’obiettivo, in generale, è invertire la rotta nel post Covid, grazie alla felice intuizione del percorso universitario avviato nella scorsa legislatura e grazie ad una trasversale condivisione di questi obiettivi con il Consiglio provinciale”.
“Anche in quest’ottica il nuovo ospedale è oggi sempre più strategico: la nuova struttura che prevediamo si possa completare entro 6 o 7 anni, potrà concorrere a rendere la sanità trentina ancora più attrattiva”.
Prevenzione
L’assessore alla salute Mario Tonina ha ricordato l’articolo 15 del ddl 46 (di stabilità), che reca disposizioni per la diffusione di stili di vita salutari. Una norma particolarmente importante a suo avviso (sulla quale sono allocati nell’immediato 500.000 euro) “che è il frutto della strategia provinciale approvata nel giugno scorso, mirata alla salute delle persone”.
Reazioni
Francesco Valduga ha apprezzato il tema della prevenzione, le politiche per gli anziani, il sostegno al progetto delle comunità nelle quali però sarà importante capire cosa inserire e chi ci lavorerà. Parlando di risorse, l’esponente di Campobase, ha detto che, se volgiamo parlare di appropriatezza, non si deve pensare che il pronto soccorso possa essere il biglietto da visita di un ospedale: abbiamo bisogno che funzioni l’intero sistema".
"Questo ha a che fare anche con il tema della mobilità sul territorio: deve avere senso uscire dall’ospedale e non deve servire solo per finalità mediatiche, perché non è professionalizzante trascorrere ore ad attendere qualcosa che non si verifica o che, se si verifica , diventa un’emergenza. Gli ospedali di valle non possono diventare i luoghi della formazione, alla lunga ne va dell’attrattività della nostra facoltà di medicina. C’è una prestazione privata che mi preoccupa se aumenta, ha aggiunto, perché è figlia di troppa disattenzione su aspetti importanti che però hanno a che fare con modelli nuovi che magari non premiano nell’immediato, ma diventano risolutivi sul lungo termine.
Per Paolo Zanella (PD) l’articolo 15 è un po’ un articolo bandiera perché 500.000 euro sono un euro a cittadino: si poteva fare un po’ di più, ha osservato. Sulla questione dell’appropriatezza siamo tutti d’accordo, ma stiamo formando sempre meno medici di base e servirebbero borse di studio integrative per essere più attrattivi, ha proseguito, suggerendo di investire maggiormente nella pianificazione.
Sul privato siamo alla degenerazione perché sta diventando sostitutivo della sanità pubblica – ha aggiunto - mentre con riferimento agli infermieri, ha fatto notare che ne mancano 65.000 in Italia e ne abbiamo sempre meno anche in Trentino. Ha poi sollevato il tema del sociale riferendo con preoccupazione la notizia di casi di ricorso ad una voucherizzazione con liste aperte.