Trento / Sanità

Nuovo ospedale, la Provincia difende la gara per i progettisti: «Non certo il ribasso del 50%»

Piazza Dante replica alle puntualizzazioni di Silvia Di Rosa, presidente dell'Ordine degli ingegneri, che aveva annunciato la possibilità di ritiro del ricorso nel caso l'ente pubblico rimuovesse il ribasso al 50%

INGEGNERI «Sul nuovo ospedale un ricorso a tutela dei cittadini»
FUGATTI «Il ricorso sul nuovo ospedale non fa bene al Trentino»

PROVINCIA Sei le offerte ricevute per la progettazione dell'ospedale
TRENTO La Provincia rassicura su tempi e spazi per il nuovo ospedale

 

TRENTO - «Con riferimento alla gara Polo Ospedaliero preme far rilevare come non vi sia alcun elemento che propenda a ritenere "certo" la presenza di ribassi del 50%».

La Provincia replica così alle dichiarazioni di Silvia Di Rosa, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Trento, che aveva dichiarato che «se la Provincia interviene sull'equo compenso, togliendo il ribasso al 50%, siamo disposti a ritirare il ricorso».

Insomma, con una nota l'amministrazione provinciale ribadisce di non avere alcuna intenzione di modificare la gara ritenendo però assai improbabile che possa vincere un professionista con un ribasso del 50%.

E la ragione starebbe nel fatto che: «A estrema tutela della qualità del prodotto offerto è stata prevista una soglia molto alta (65 punti sugli 80 previsti) che il concorrente deve conseguire nel punteggio tecnico al fine di potersi misurare sulla componente economica che vale in termini di punteggio molto poco (solo 20 punti su 100)».Si aggiunge inoltre che: «Come già rappresentato al presidente dell'Anac, la fissazione di una soglia di punteggio tecnico al cui superamento potrà procedersi alla considerazione dell'offerta economica, oltre che a presidio della qualità dell'offerta, è tesa a rendere ulteriormente controproducente in capo agli operatori la formulazione di un eccessivo ribasso che esporrebbe in ogni caso questi ultimi ad un severo giudizio di anomalia».

Questi presupposti secondo la Provincia dovrebbero essere sufficienti a tranquillizzare gli Ordini di ingegneri, architetti e geologi che hanno fatto ricorso al Tar contro il bando di gara relativo al nuovo ospedale, mossa che ha indispettito molto il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che non se l'aspettava e si era affidato alle rassicurazioni del Commissario straordinario per il Polo ospedaliero, Antonio Tita, che ha indetto la gara fatta in questo modo.

Già nel febbraio scorso, rispondendo a una interrogazione a risposta immediata del consigliere provinciale Andrea de Bertolini (Pd), il presidente Fugatti aveva espresso gli analoghi argomenti riprodotti ora. Ovvero aveva sostenuto che: «La salvaguardia dei professionisti nell'ambito degli appalti pubblici risulta realizzata sia attraverso il divieto per la stazione appaltante di apportare a monte uno sconto sull'importo da porre a base d'asta, sia dai meccanismi atti a valorizzare la qualità dei servizi ed a disincentivare la presentazione di offerte eccessivamente basse e non sostenibili. Ci si riferisce alla possibilità per le stazioni appaltanti di determinare la ponderazione da attribuire ai punteggi tecnico ed economico attribuendo un perso predominante al primo». Come è stato fatto.

La Provincia poi ricorda che dal 2015 al 2023 sono state bandite gare per affidamento lavori per un valore complessivo di 1.448.959.282,34 euro e che «il volume di incarichi a favore dei professionisti si aggira nell'ordine di 72.000.000 con una media annua di 8 milioni di euro.Come dire che questo rende ancora più grande lo stupore della giunta provinciale per questa mossa degli Ordini professionali.

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