Fauna / Lo scontro

L'orso ucciso, disappunto degli ambientalisti: "Tavolo grandi carnivori non informato"

Forte disappunto e richiesta cambiare radicalmente il metodo nel rapporto con le associazioni: lo scrive in una lettera all'assessore Failoni il rappresentante Francesco Romito a nome di Wwf, Lipu, Enpa, Lav, Mountain Wilderness e Legambiente

IL CASO M91 abbattuto dalla Provincia a Sporminore: polemica
LAV "Non era pericoloso, anzi era un modello di convivenza"
BRAMBILLA "Vergognoso, procederemo in sede giudiziaria"

TRENTO - Forte disappunto e richiesta di porre fine alla mancanza di informazioni che ha caratterizzato l'abbattimento del giovane orso M91 da parte della Provincia. È quanto esprime Francesco Romito, rappresentante delle associazioni ambientaliste al Tavolo grandi carnivori, in una lettera inviata ieri all'assessore Roberto Failoni, dopo la diffusione della notizia.

L'orso è stato ucciso nei boschi di Sporminore, sulla base di un decreto del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che richiama la "pericolosità" dell'esemplare di circa due anni, avvistato varie volte nei centri abitati e in aprile protagonista di un incontro con un turista che è stato seguito per un po', senza conseguenze.

La lettera di protesta alla giunta provinciale rappresenta le posizioni di una serie di associazioni: Wwf del Trentino Odv, Lipu di Trento, Enpa, Lav del Trentino, Mountain Wilderness e Legambiente circolo di Trento.

"Le scrivo  - vi si legge - per esprimere il mio forte disappunto e quello delle Associazioni che rappresento al Tavolo Grandi Carnivori in merito alla gestione relativa al caso dell’orso M91, con particolare riferimento al suo abbattimento.

La partecipazione del sottoscritto e delle Associazioni ambientaliste al Tavolo è subordinata a principi imprescindibili di trasparenza e collaborazione all’interno dello stesso: purtroppo, il caso dell’orso M91 ha dimostrato una grave mancanza di entrambi questi valori.

Il procedimento per l’abbattimento era stato avviato da tempo, eppure si è scelto deliberatamente di non condividere alcuna informazione con il Tavolo, privando così tale organo della sua funzione primaria: costituire uno spazio utile e partecipato per la condivisione e l’informazione.

Questa è stata un’occasione mancata sia per dimostrare l’efficacia e l’importanza del Tavolo stesso, sia per confermare la fiducia che la politica ripone nello stesso.

Vogliamo ribadire con fermezza che le Associazioni ambientaliste non partecipano a questo Tavolo per sprecare il proprio tempo ma per costruire insieme un percorso condiviso in cui è necessario che anche l’Istituzione faccia la sua parte e dimostri attivamente la volontà di ridurre il conflitto: il nostro obiettivo è contribuire in maniera costruttiva al confronto, tuttavia, tale contributo può esistere solo in un clima di fiducia reciproca, lealtà e trasparenza.

Sottolineiamo infine che non tollereremo l’ulteriore omissione di informazioni rilevanti sul piano gestionale e saremo estremamente rigorosi nel vigilare su questi aspetti. Confidiamo infine che si intraprendano reali azioni concrete per instaurare un rapporto fondato sul rispetto, sulla condivisione e sulla trasparenza", conclude Francesco Romito.

In una nota stampa, il Wwf scrive: "M91, il giovane orso maschio catturato e dotato di radiocollare lo scorso ottobre dal corpo forestale trentino, è stato abbattuto la scorsa notte. L’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti era arrivata solo poche ore prima.

M91 è l’individuo che il 27 aprile scorso aveva seguito un escursionista per alcuni minuti nei pressi di Molveno. In quell’occasione l’orso si era avvicinato all’uomo, ma non aveva mostrato alcun comportamento aggressivo, nonostante una reazione del turista non esattamente coincidente con  le indicazioni fornite dagli esperti nel caso di incontri con i plantigradi (l’uomo aveva corso verso valle e aveva reagito tirando alcuni sassi verso l’orso).

Nei mesi successivi l’orso si era avvicinato ad alcuni centri abitati alla ricerca di cibo di facile accesso tra i rifiuti non messi in sicurezza nei cassonetti anti-orso, evidentemente ancora troppo poco diffusi sul territorio nonostante i numerosi appelli del Wwf e di altre associazioni. Questo aspetto risulta di particolare gravità considerato che la presenza di risorse organiche non smaltite rappresenta una delle principali cause dell’avvicinamento degli orsi ai paesi e dell’insorgenza di comportamenti confidenti nei plantigradi e in altre specie selvatiche.

Nel caso di M91 è stata la stessa Provincia a sottolineare nei mesi scorsi che “non risulta alcuna storia pregressa di problematicità né di questo esemplare, né da parte dei genitori”. Prevedere l’abbattimento di un orso esclusivamente perché si avvicina in un solo caso ad una persona, senza mostrare aggressività, e perché frequenta in alcune occasioni centri abitati in cui i rifiuti non sono messi in sicurezza, significa continuare con una gestione degli orsi lontana dalle linee guida scientifiche.

Se si intende lavorare davvero per la conservazione di una popolazione alpina di orso e per la costruzione di una coesistenza reale tra il plantigrado e le comunità locali è inaccettabile una gestione politica di questo tipo. M91 non era dunque un orso pericoloso, ma solamente un individuo da monitorare per evitare l’insorgenza di comportamenti confidenti o problematici. Lo stesso Pacobace afferma che “per definire un orso problematico è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali”.

L’abbattimento di M91 avviene anche a ridosso del periodo di ibernazione (alcuni orsi sono già in tana e non sono più attivi). Anche la tempistica appare fuori luogo, ancor più tenuto conto del fatto che questo giovane orso non aveva mostrato alcun comportamento pericoloso che necessitasse di interventi così drastici e urgenti.

La Pat è evidentemente consapevole che gli atti che adotta sono palesemente illegittimi e li adotta di notte e li fa attuare nel giro di poche ore proprio per impedire alle associazioni di ricorrere alla giustizia amministrativa che finora ha sempre censurato tali scelte.

Ad aggravare la posizione della Provincia anche l’evidenza che la volontà dell’abbattimento vi era da tempo, eppure si è scelto deliberatamente di non condividere alcuna informazione con il Tavolo grandi carnivori (riunito solo pochi giorni fa), che vede presenti la Provincia, le associazioni e altri portatori d’interesse.

Un’azione di questo tipo priva tale organo della sua funzione primaria: costituire uno spazio utile e partecipato per la condivisione e l’informazione. Questa è stata un’occasione mancata per dimostrare l’efficacia e l’importanza del Tavolo stesso, e conferma la poca trasparenza da parte della politica provinciale su questo tema.

Gli abbattimenti non risolveranno il problema, né dei danni né della presenza di orsi nei centri abitati, e non aumenteranno il senso di sicurezza delle comunità che vivono le montagne trentine.

Come Wwf riteniamo importante ribadire la necessità da un lato di diffondere tra comunità locali e turisti le buone pratiche di comportamento da adottare nelle aree frequentate dai grandi carnivori, e dall’altro di intraprendere una gestione della popolazione di orso che rimetta al centro la scienza e la trasparenza delle decisioni".

[nella foto d'archivio, un orso adulto rinvenuto morto in un frutteto a Cis poco più di un mese fa]

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