Intrecci politica e affari, oggi a Riva del Garda manifestazione per la legalità
Appuntamento alle 10.30, in piazza 3 Novembre, su iniziativa di una serie di sigle: Acli, Cisl, Cgil, Uil, Arco e Anpi. I promotori: «Nel rispetto della presunzione di innocenza, ribadiamo la nostra gratitudine a magistrati inquirenti e forze dell’ordine che stanno indagando per fare piena luce su quanto accaduto»
INDAGINI Intrecci fra imprenditoria e politica in Trentino Alto Adige
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TRENTO - È attesa molta partecipazione all'iniziativa in programma oggi, sabato 7 dicembre, a Riva del Garda, contro q7ello che i promotori definiscono “intreccio perverso tra affari e politica”.
Appuntamento alle 10.30, in piazza 3 Novembre, su iniziativa di una serie di sigle: Acli, Cisl, Cgil, Uil, Arco e Anpi.
Una mobilitazione che avviene dopo il terremoto politico-giudiziario rappresentato dall'inchiesta della procura di Trento sui rapporti fra amministratori locali e imprenditori, in Trentino Alto Adige.
L’appello, con la convocazione di un presidio, arriva dai rappresentanti dei lavoratori e della società civile: a firmarlo sono stati Walter Nicoletti (Acli trentine), Mario Cossali (Anpi), Andrea La Malfa (Arci del Trentino), Michele Bezzi (Cisl del Trentino), Andrea Grosselli (Cgil del Trentino) e Walter Alotti (Uil del Trentino), ma la speranza è che altri gruppi e associazioni, oltre a singoli cittadini, possano aderire.
A Riva del Garda, perché è uno dei luoghi principali in cui si snoda l'inchiesta che vede fra gli indagati anche la sindaca Santi (fino a ieri ai domiciliari, ora rimpiazzati dall'obbligo di dimora). La manifestazione avverrà in piazza III Novembre, sulla quale si affaccia anche il municipio, palazzo Pretorio.
«L’opaco intreccio tra affari e politica locale - scrivono i promotori dell’iniziativa - che ha portato la procura della Repubblica ad aprire un’indagine e ad emanare provvedimenti restrittivi per alcuni amministratori e imprenditori tra il Basso Sarca e l’Alto Adige lascia sgomenti migliaia di cittadine e cittadini».
Ancora: «Come rappresentanti della società civile, nel rispetto della presunzione di innocenza, ribadiamo la nostra gratitudine per i magistrati inquirenti e le forze dell’ordine che stanno indagando per fare piena luce su quanto accaduto nell’Alto Garda. Una magistratura libera e indipendente è il prerequisito per il buon funzionamento di ogni società».
Proseguono i promotori del presidio: «Non possiamo dimenticare come il contenzioso urbanistico ed edilizio ora oggetto di indagine, animava da anni le cronache giornalistiche e il dibattito pubblico. Nessuno può dire di non conoscerne i contorni. Dobbiamo quindi ammettere che, se oggi i provvedimenti giudiziari emessi dalla procura colpiscono per la loro gravità, noi per primi, come cittadini, abbiamo forse sottovalutato le conseguenze di un rapporto tra politica e imprenditoria che rischia ancora una volta di trasformarsi in patologia.
L’intervento della magistratura ci dice che oggi il sistema immunitario della comunità rischia di non fare da argine a comportamenti che superano il rispetto formale e sostanziale dei ruoli e creano un anomalo intreccio fra garanti degli interessi pubblici e rappresentanti degli interessi privati. È necessaria pertanto una mobilitazione delle persone e delle coscienze che, al di là della ricerca delle responsabilità che competono alla magistratura, innalzi il livello di attenzione e di responsabilità da parte della società trentina nei confronti della legalità. Vogliamo ribadire pubblicamente il no della nostra comunità ad ogni forma di intreccio perverso tra affari e politica perché il bene pubblico viene prima di ogni interesse privato».
Per parte sua, nella chiamata a raccolta, il neopresidente delle Acli Walter Nicoletti sottolinea: «Le notizie che leggiamo sono sconvolgenti. L’atteggiamento peggiore sarebbe stare zitti e fermi, invece noi vogliamo esserci. Ovviamente senza giudicare nessuno e senza entrare nella questione giudiziaria, ma ribadendo che questa indagine non è il primo e unico campanello d’allarme, visto quello che è accaduto con Perfido. Crediamo che la società civile trentina debba inquietarsi e reagire a un uso improprio delle istituzioni.
Non lamentiamoci, poi, se la gente non va a votare. Personalmente vorrei poi invitare a ripensare il modello di sviluppo della Busa, che rischia di basarsi solo su cemento e infrastrutture: fermiamoci e ripensiamo e ridisegniamo insieme il futuro».
E proprio data la concomitanza con il presiudio, è stata rinviata l'assemblea plenaria degli iscritti al Pd Trentino che era in programma oggi.
"La decisione - scrivono in una nota il segretario Alessandro Dal Ri, il presidente Arianna Miorandi, il capogruppo provinciale Alessio Manica, la deputata Sara Ferrari - si rende necessaria a seguito di un'attenta valutazione che ci ha condotti a ritenere prioritaria la presenza dei vertici del partito al presidio per la legalità organizzato a Riva del Garda dalle parti sociali, in seguito ai noti eventi di questi giorni che hanno scosso tutta la comunità trentina e hanno radicalmente mutato il contesto su cui si sarebbe dovuto basare il confronto.
Riteniamo che il dibattito programmato al nostro interno debba svolgersi senza essere oscurato o distorto da circostanze che, in questo momento, stanno totalizzando il dibattito pubblico.
Nella consapevolezza del valore del momento dell'assemblea degli iscritti e del dialogo interno, ci impegniamo a riconvocare l'assemblea il prima possibile, così da garantire uno spazio di confronto costruttivo e partecipato. Ringraziamo tutti gli iscritti per la comprensione e la disponibilità e ci scusiamo per il poco preavviso nella comunicazione".