La direzione provinciale: «Fuori Alessandro Betta dal partito democratico»
Il sindaco di Arco conferma che non lascia la carica, la consigliera dem Tiziana Betta, assessora in Comunità di valle, intanto ha comunicato la sua autosospensione. Il segretario Alessandro Dal Ri: «Al di là degli aspetti giudiziari, si è tentato un inquinamento del partito che è fallito rovinosamente perché il Pd ha saputo fare muro»
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RIVA DEL GARDA - Non è stato assolutamente un caso che i vertici provinciali del Partito Democratico abbiano scelto la piccola sede in galleria Piemonte, a Riva, per annunciare l'"operazione pulizia" all'interno dello stesso Pd dopo gli arresti e gli avvisi di garanzia dell'inchiesta Romeo su affari e politica.
Un po' perché «Riva può e deve diventare l'esempio per tutto il Pd, anche nazionale, e per chi crede ancora che la politica sia una cosa bella e pulita» (parole di Lucia Maestri); un po' perché le carte dell'inchiesta dimostrano, fino a questo punto, che la battaglia condotta a Riva da anni dal gruppo consiliare era una battaglia giusta; un po' perché tra il Pd di Riva e i vicini arcensi non è mai corso buon sangue e lasciarsi scappare un'occasione del genere era quasi da pazzi.
Perché al di là delle attestazioni di stima e di ringraziamento nei confronti dell'ex sindaco Mosaner e di tutto il gruppo consiliare dem rivano, il piatto forte della conferenza stampa di ieri pomeriggio è stato l'annuncio ufficiale da parte del segretario Alessandro Dal Ri della richiesta di espulsione dal partito per il sindaco di Arco Alessandro Betta, indagato sotto il profilo giudiziario ma soprattutto reo sotto quello politico - secondo gli atti dell'inchiesta - di essersi fatto finanziare la campagna elettorale del 2020 da Paolo Signoretti e di essere stato complice attivo, assieme all'imprenditore arcense, di un'opa ostile per prendere il controllo del partito.
La direzione provinciale all'unanimità ha chiesto al collegio dei garanti la sospensione di Alessandro Betta dal Partito Democratico mentre la consigliera dem arcense Tiziana Betta, assessora in Comunità di Valle, nella giornata di ieri ha comunicato la sua autosospensione.
Lei ha fatto un passo indietro, il sindaco di Arco ha detto «no», che lui non molla e ha fatto ribadire il concetto la sera prima al segretario locale Elia Bombardelli e al suo assessore Gabriele Andreasi saliti a Trento per essere ascoltati dalla direzione provinciale.
«Al di là degli aspetti giudiziari di questa vicenda - sottolinea il segretario Alessandro Dal Ri - è stato tentato un inquinamento del partito che è fallito rovinosamente perché il Pd ha saputo fare muro e mostrato di avere gli anticorpi. Non è accettabile che il Partito Democratico venga trascinato dentro a dubbi e ombre di questa portata per colpa di alcuni elementi. Il contrario di quanto avvenuto a Riva del Garda dove si è tenuta la schiena dritta e si è detto no a un lobbysmo malato».
«Il segretario, la parlamentare, i consiglieri provinciali del Pd in carica sono tutti quelli che qualcuno non voleva - nota la deputata Sara Ferrari - E questo dimostra che il Partito Democratico ha gli anticorpi per fermare questi tentativi di scalata ostile».
«Il Partito Democratico di Riva ha dimostrato in tutti questi anni coraggio e chiarezza, siamo orgogliosi di voi» incalza Alessio Manica. Per poi aggiungere: «C'è stato un assalto al Partito Democratico ma sapremo espellere chi ha minato questo partito e saremo inflessibili» ha aggiunto il consigliere ricordando come all'epoca l'ex capogruppo Giorgio Tonini si rifiutò di incontrare Hager e Signoretti.
«Vedo che finalmente l'olio buono viene a galla» è il messaggio che Pierluigi Bersani ha inviato all'ex sindaco Mosaner. Mentre il consigliere Alessio Zanoni (oggetto di "attenzioni" giudiziarie da parte di Signoretti e Hager) sottolinea come «lo stile di far politica di Alessandro Betta non è il nostro stile e il nostro modo di intendere la politica». La mozione del sindaco di Arco al congresso si chiamava «Oltre»: «Ecco - aggiunge Zanoni - quell'oltre oggi non esiste più».