Rovereto / Allarme

«Ancora tanti i disperati che la notte devono dormire al gelo»

Mandati via da Piazza Rosmini, ora sono tra Brione e l’area stazione. Alcune persone sono seguite dai volontar e rifocillate con un piatto o con una bevanda calda, resta il problema della carenza di spazi dove alloggiare. Pantaleo Losapio: «Situazioni che devono essere risolte al più presto. Abbiamo trovato un camper usato ma non riusciamo a coprire i costi. Confido nel miracolo di Natale»
ALLARME Trento, 400 persone costrette a dormire per strada al gelo
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SENATO Assistenza sanitaria per i senza fissa dimora è legge

di Giancarlo Rudari

ROVERETO - Lui, da credente fervente qual è, nei miracoli ci crede. E il miracolo di Natale sinceramente se lo aspetta. Perché la "divina provvidenza" («eccome se esiste») non basta per fronteggiare situazioni di difficoltà.

Tutto è utile: una piccola donazione in denaro, brioche da distribuire con un the caldo a chi vive in strada, coperte e trapunte che garantiscono un po' di tepore nelle notti di gelo con il termometro sotto lo zero di parecchi gradi. «A sfidare i rigori dell'inverno, cercando un riparo in qualche luogo di fortuna, sono ancora parecchie le persone in città - afferma Pantaleo Losapio coordinatore dell'associazione Volontari unità di strada con sede al Brione mentre fa i conti - Due dormono nell'area della chiesa e adiacente all'ufficio postale della circoscrizione Nord, altrettanti alla stazione dei treni e altri due in via Sighele vicino al commissariato di polizia. Inoltre in collaborazione con i nostri volontari di Trento seguiamo un'altra persona che dorme all'addiaccio.

Si riparano alla bene e meglio, con cartoni e coperte donate da qualche benefattore ma dormire con quattro gradi sotto zero è dura, durissima. Noi - spiega Losapio - cerchiamo di sostenerli con un piatto caldo quando riusciamo a mettere assieme qualcosa da mangiare, con un the caldo o un caffé che distribuiamo sia la notte che al mattino presto. Certo che, nonostante qualche posto in più al dormitorio, qui siamo sempre in emergenza...».

Un emergenza che sembrava superata da quando sono stati sgombrati dal porticato di Palazzo del Ben (sede Fondazione Caritro) i senza fissa dimora che lì avevano creato i loro giacigli: qualcuno è finito al Portico in Santa Caterina, qualcun altro a Trento, mentre altri (c'è comunque qualcuno che non vuole andare al dormitorio) vivono all'addiaccio.

«A questi fratelli noi diamo un aiuto immediato, ma non basta. Abbiamo anche fatto ospitare a nostre spese una persona all'Ostello della gioventù ma queste sono soluzioni tampone mentre servirebbe un'azione più strutturata» afferma Lasopio soddisfatto per il nuovo rapporto stabilito con l'assessora alle politiche sociali Arianna Miorandi e con le Unità di strada del Comune.

«Le istituzioni hanno tempi lunghi, mentre ora non c'è tempo da perdere. Al Comune ho chiesto di trovarci uno spazio per ospitare queste persone: a gestirlo poi ci pensiamo noi. Nel frattempo avrei trovato un camper usato che però costa qualche migliaio di euro. La Cassa rurale ci ha dato un contributo insufficiente per coprire il costo: chi vuole può contribuire con una donazione specificando come causale "Camper della speranza e carità". Chissà - conclude Losapio - che non si compia davvero il miracolo di Natale».

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