Chiusura del cinema Roma, l'assessora Gerosa per una rinascita all'ex stazione delle corriere
Anche Franco Oss Noser, presidente dell'Agis del Triveneto, condivide l'idea della Provincia di creare un polo cinematografico accanto a piazza Dante, ma sottolinea: «Come in altre città italiane, l'offerta va ampliata proponendo film internazionali anche in lingua originale»
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TRENTO - Si avvicina la data della chiusura del Cinema Roma, fissata per venerdì 24 gennaio a scanso di colpi di scena. Il cinema, della famiglia Lazzeri, nonostante la petizione a suo favore, firmata da oltre 18 mila trentini, è stato sfrattato dai proprietari dell'immobile, ma si attende ancora l'udienza dal giudice civile di mercoledì a cui è stato chiesto di bloccare l'ordinanza del giudice di pace.
Qualche speranza ancora c'è perché il Tar ha bloccato la demolizione dell'edificio.
Martedì alle 20 si terrà un'ultima proiezione con un dibattito, un'ora prima, sul valore della cultura. Giornata di riflessione a cui Franco Oss Noser, presidente dell'Agis del Triveneto, ha annunciato la sua presenza. Oss Noser ha seguito in questi mesi tutta la vicenda e condivide l'idea della Provincia e dell'assessora alla Cultura, Francesca Gerosa di aprire un polo cinematografico all'ex stazione delle corriere. «Ora - dice Oss Noser - bisognerà riprendere i fili».
Ma Oss Noser ci tiene a dire che l'Agis difende le aziende, non una in particolare. Bisogna fare i conti con una situazione in movimento: «Anni fa le sale cinematografiche viaggiavano tranquillamente sull'incasso oggi sono ancora importanti per l'aggregazione sociale, tengono unita una comunità». Per questo Oss Noser pensa a quello che succede in altre città con sale che hanno una programmazione sulla filmografia pakistana, indiana, africana, proiettando film prodotti da Bolliwood in lingua originale. «Così ci si mette anche al servizio di altre comunità».
L'assessora Gerosa ci tiene a sottolineare la funzione del cinema: «Sia per lo sviluppo della cultura, sia sotto il profilo sociale, della creatività, della crescita della capacità critiche e anche delle importanti ricadute economiche sia in termini di industria sia come promozione della storia locale, basti pensare a "Vermiglio"».
E sul Cinema Roma: «È evidente che la città si impoverisce, si pensi al cinema Astra, e per questo non vogliamo stare fermi a guardare». Gerosa smentisce che tutto sia fermo da maggio: «Le interlocuzioni ci sono state con gli uffici, l'ultimo a dicembre. Penso a una alleanza tra pubblico e privato. L'area dell'autostazione è un luogo adatto per creare un polo culturale, che non sia solo cinema ma anche spazio per le scuole, ma se questa prospettiva dovesse avanzare - ammonisce l'assessora - si passerà da bandi pubblici», quindi aperti alla concorrenza.
Una soluzione, alla stazione, che l'assessora vede bene anche come deterrente per l'area di piazza Dante in termini di sicurezza. «Sarebbe un'offerta nuova per la città e non solo ed è un ragionamento che sto facendo e che va al di là del cinema Roma». Fa. F.