Sanità / La protesta

La Fenalt appoggia l’Ordine degli infermieri: le nuove divise non vanno bene

Il vestiario fornito al personale dell’Azienda sanitaria continua a sollevare critiche, Paolo Panebianco: per una serie di motivi, non solo estetici, non va bene e mette in imbarazzo gli infermieri. «E sono problematiche anche per quelle del personale di segreteria dei vari reparti del Santa Chiara»

IL CASO Infermieri in rivolta: le nuove divise ci rendono ridicoli

TRENTO - Anche la Fenalt, con Paolo Panebianco, interviene sul tema delle divise fornite al personale dell’Azienda sanitaria. Divise che, per una serie di motivi - non solamente estetici - non vanno bene e che mettono in imbarazzo gli infermieri che devono indossarle.

«Appoggiamo l’Ordine degli infermieri, hanno ragione», esordisce Panebianco. Che poi specifica meglio la sua posizione: «Sappiamo bene tutti che esistono problemi più grandi, gravi e urgenti, ma anche i piccoli problemi quotidiani rappresentano un segnale. Anche noi abbiamo ricevuto segnalazioni dai lavoratori e dalle lavoratrici che ogni giorno devono indossare delle divise con le quali non si sentono a proprio agio.

Ci rendiamo conto che l’appalto ormai è stato fatto, è enorme e vale tantissimi soldi, ma speriamo si possa mettere mano con qualche correttivo. Basterebbe poco per evitare anche questo tipo di problematiche: le nuove divise, questa volta, hanno un ottimo cotone, però dal punto di vista “visivo” ed estetico non ci siamo. E viene proprio da chiedersi “Ma perché questa decisione?”».

Il sindacalista, però, non si ferma e allarga il problema: la questione, sollevata dagli infermieri, non riguarda solamente questa figura. Ma grazie a loro anche il personale di segreteria dei vari reparti del Santa Chiara ha voluto alzare la voce: «Abbiamo raccolto circa 60 firme da parte di queste figure amministrative che lavorano nei reparti o comunque a strettissimo contatto con i reparti. E che hanno ovviamente contatti con i pazienti, anche se non di tipo sanitario.

Ebbene, a loro è stato fornito un camice di colore marroncino. E non sono stati forniti nemmeno i pantaloni, cosicché ognuno deve indossare i propri oppure, come hanno fatto alcuni, si sono comprati dei pantaloni bianchi apposta. Addirittura alcuni primari hanno detto a questi lavoratori di non indossare quei camici marroncini, perché non sono dignitosi».

La richiesta all’Apss, con appunto un documento sottoscritto da una sessantina di lavoratori del Santa Chiara, è quella di fornire dei camici diversi e, magari, anche dei pantaloni. «I numeri sono esigui, ma alla protesta hanno aderito in tantissimi. Crediamo che qualcosa si possa fare». Perché anche quelle divise di colore marroncino non sono dignitose per il lavoro che queste persone compiono ogni giorno.

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