Immigrazione / Appalto

Residenza Fersina, per la gestione si presenta solo una coop siciliana, appalto breve perché verrà demolita

Kaleidoscopio che la gestiva non si presenta, la Croce Rossa ha abbandonato da tempo in rotta con la Provincia, arriva «Il Sorriso» di Agrigento

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di Fabrizio Franchi

TRENTO. Il paradosso è che il Trentino, terra dell’accoglienza, non ha nessuno che vuole occuparsi di accoglienza. Il bando di gara per la gestione della residenza Fersina e non solo vede la partecipazione di un solo concorrente: la cooperativa sociale “Il Sorriso” di Canicattì, dalla provincia di Agrigento, che in Sicilia si occupa soprattutto di Rsa tra Agrigento e Caltanissetta. Nessun’altra cooperativa sociale ha presentato offerte. Nemmeno la Kaleidoscopio che sta gestendo attualmente la struttura che può ospitare 250 uomini, in prevalenza giovani extracomunitari in arrivo da Pakistan e Marocco.

La residenza peraltro sarà abbattuta, probabilmente entro quest’anno per lasciare spazio ai cantieri del futuro Nuovo ospedale di Trento che ormai è avviato, con l’assegnazione dei progetti. Creando altri problemi perché già ad aprile sarà chiusa anche la Residenza Adige, più piccola, con meno posti, ma se non si trovano soluzioni alternative entro quest’anno rischia di scoppiare una bomba sociale. Per la Fersina, ma non solo, in totale per la gestione di 280 immigrati, il bando prevede un ammontare complessivo di 4.359.783 euro per gestire anche la sicurezza, relativa a 280 immigrati per tre anni. La cifra ovviamente non finisce completamente nelle casse della cooperativa, ma deve servire a fare funzionare la struttura e la massa di immigrati. Quando sarà abbattuta la residenza la cooperativa dovrà occuparsi della nuova sistemazione.

La commissione esaminatrice ora dovrà accertare che sia tutto a posto e poi l’appalto sarà assegnato. Certo è che c’è una sola concorrente, siciliana. Che in qualche modo dovrà gestire questo anno, in una situazione non facile e con l’accoglienza che sta mostrando il fiato corto (vedi articolo sotto) tra la Provincia che non vuole puntare sull’accoglienza diffusa e gli immigrati che si riversano sulla città, con inevitabili situazioni di tensione, di degrado e problemi continui. La cooperativa Kaleidoscopio così, dopo la Croce Rossa, ha ceduto e non si è presentata alla gara.

La struttura è stata al centro della cronaca e dell’ordine pubblico per le continue risse, che spesso rivelavano anche scontri etnici all’interno. Risse e accoltellamenti che hanno fatto salire la tensione soprattutto nella struttura con gli operatori che più volte hanno espresso il loro disagio nel gestire questa patata bollente. Inevitabile con una così alta concentrazione di persone disperate, separate dalle loro famiglie a migliaia di chilometri da casa.

Ora bisognerà attendere che la procedura prosegua con la nomina della commissione tecnica che sarà incaricata di valutare l’offerta tecnica del concorrente. Poi fatte tutte le valutazioni sull’offerta si andrà a vedere la parte economica dell’offerta e tutte le fasi conseguenti. Unico dubbio è il personale, che dall’offerta non si capisce dove sarà arruolato, ma presumibilmente in Trentino.

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