Aggressioni al personale sanitario, lo scorso anno in Trentino Alto Adige sono state 301
Nel corso del 2024 in Trentino Alto Adige, il 36% delle aggressioni ha riguardato gli infermieri e il 31% i medici. Quasi due terzi degli episodi violenti rilevati (63%) sono concentrati nel nord del Paese
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TRENTO. Lo scorso anno le aggressioni al personale sanitario in Trentino Alto Adige sono state praticamente una per giorno feriale, ossia 301, in crescita del 10% rispetto al 2023. Lo ha detto Foad Aodi, presidente dell'Amsi e del Movimento internazionale transculturale interprofessionale "Uniti per unire". In tutta Italia nel 2024 gli episodi di violenza negli ospedali e negli ambulatori sono stati circa 26.000, un terzo in più a confronto con il 2023.
"L'emergenza ha toccato il picco massimo, ma la politica resta incredibilmente immobile. Chi difende chi ci difende?", ha osservato il professore. Le aggressioni sono tra le prime cause di dimissioni volontarie dalla sanità pubblica e della fuga all'estero da parte dei professionisti sanitari: 7.000 medici e oltre 20.000 infermieri si sono dimessi nei primi 9 mesi del 2024, come ha rivelato il recente report dell'Osservatorio Inps.
Secondo Aodi, anche in regione ci sono casi che non vengono segnalati: le organizzazioni Amsi, Umem e Uniti per unire ritengono che il 72% di vittime non denunci "per paura o rassegnazione".
Nel corso del 2024 in Trentino Alto Adige, il 36% delle aggressioni ha riguardato gli infermieri e il 31% i medici. Quasi due terzi degli episodi violenti rilevati (63%) sono concentrati nel nord del Paese. Il 73% delle vittime di aggressione sono donne e oltre agli infermieri, gli altri professionisti più esposti sono fisioterapisti.