Giustizia / Causa

Giovane cameriera palpeggiata dal padrone del ristorante? Il processo infinito va avanti da 12 anni

Raffica di sentenze, tre udienze in appello, due Cassazioni e ancora non è finita: si deve ricominciare da capo perché mancava un difensore

TRENTO. Dodici anni, tre udienze in appello, due Cassazioni e ancora non è finita. Si trascina dal 2013 una vicenda di violenza sessuale sul luogo di lavoro: vittima una ragazza all'epoca dei fatti poco più che diciottenne; imputato il datore di lavoro, che gestiva un ristorante.

La giovane donna aveva denunciato di essere stata avvicinata dall'uomo e palpeggiata. L'episodio era accaduto un paio di giorni dopo l'inizio del lavoro come cameriera.

In primo grado l'imputato era stato assolto, ma la sentenza era stata ribaltata in appello, con una condanna a 1 anno e 4 mesi. Nel 2017 si era espressa la Cassazione (foto): il fascicolo era stata inviato nuovamente alla Corte d'appello.

La vittima, che vive all'estero, attraverso una rogatoria internazionale era stata sentita ma non alla presenza della difesa dell'imputato. L'avvocato Cristian Zamfir, che assiste il datore di lavoro, ha quindi presentato un nuovo ricorso in Cassazione.

Il fascicolo è tornato ai giudici della Corte d'appello di Trento, in formazione diversa: la scorsa settimana è stata quindi disposta un'altra rogatoria internazionale, per garantire la partecipazione della difesa. 

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