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Consiglio regionale, va in scena il "processo" alla strategia per il rinnovo della concessione A22

Il tema portato in Aula dal consigliere PD de Bertolini: «Se dovessimo perdere l’ Autostrada qualcuno si dovrà fare un esame di coscienza». E gli altoatesini sono gli unici a parlare di inquinamento e rumore lungo l’asse

NOMINE Il cda in scadenza, via alle manovre per i nomi
GIUSTIZIA L'Autobrennero fa ricorso contro il bando di gara
CONCORRENZA Anche Autostrade per l'Italia vuole la concessione A22
SOCI 
Fugatti, Kompatscher e e gli altri contro i ricorsi

TRENTO. Il Consiglio regionale è riunito a Trento in seduta plenaria. In apertura dei lavori il presidente dell’Aula Roberto Paccher ha chiesto un minuto di silenzio in memoria di Renato Ballardini, consigliere nella IX legislatura, dal 1983 al 1986, recentemente scomparso.

Il tema centrale della mattinata è stato il dibattito di attualità su Autobrennero. La richiesta è stata spiegata all'aula dal proponente, Andrea de Bertolini (Pd): “Il bando tanto atteso è stato pubblicato, dopo una lunga trattativa La prelazione tuttavia pare, eufemisticamente, instabile rispetto alle norme europee. C’è un preoccupante clima di incertezza. Se dovessimo perdere l’ Autostrada qualcuno si dovrà fare un esame di coscienza”.

Con de Bertolini (Pd), Chiara Maule (Campobase) e Filippo Degasperi (Onda) avevano richiesto infatti che si tenga un «dibattito di attualità» in merito al «rinnovo della concessione autostradale, alle possibili conseguenze derivanti dall’opposizione di Aiscat, alla possibile partecipazione di Dolomiti Energia e di Alperia e ad ogni altro aspetto di rilevanza pubblica e ricaduta locale del rinnovo della concessione». La richiesta nasce dalla notizia che Aiscat, l’Associazione delle concessionarie autostradali, con una lettera indirizzata al ministro Salvini, ha contestato il contenuto del bando pubblicato a fine dicembre 2024 dal ministero competente per l’assegnazione dell’infrastruttura in quanto, a parere dell’Associazione, risulta contrario alle norme europee in tema di concorrenza. I consiglieri di minoranza sottolineano che il consiglio regionale, pur essendo la Regione il maggiore socio pubblico della società autostradale, non risulta direttamente informato di quanto sta accadendo.

Filippo Degasperi, Onda, ha detto che gli annunci sul rinnovo si ripetono da tantissimi anni. “Il project financing è una scappatoia. Dall’entusiasmo siamo passati ad una sorta di frittata”.

Brigitte Foppa (Verdi) ha aggiunto che “siamo passati dal giubilo ad una situazione di grande incertezza. L’A22 è un grande produttore di inquinamento ed ora non si sa a chi credere sulla partita del rinnovo. Paul Koellensperger (Team K) “il rinnovo in questi anni ci è stato venduto come fatto almeno una ventina di volte. La strada che stiamo seguendo è perlomeno pericolosa”.

Antonella Brunet (Noi Trentino per Fugatti presidente): “La governance della società ha permesso di ottenere grandi risultati. Il project financing è sicuramente ambizioso e vuole ridisegnare la mobilità. I ricorsi? Parleranno i buoni risultati ottenuti sino ad ora”.

Bernhard Zimmerhofer (Süd Tiroler Freiheit) ha detto che si deve badare alla salute della popolazione di chi vive su quell’asse del Brennero.

Magdalena Amhof (Svp) ha osservato come "il regime provvisorio di gestione di A22 abbia portato molte difficoltà per le nuove infrastrutture. Per il futuro serve una mano pubblica nella concessione, il progetto deve rimanere ancorato al nostro territorio”.

Francesco Valduga (Campobase) ha detto che “la politica oggi è annuncio e ricerca di consenso. L'annuncio di inizio gennaio avrebbe invece avuto bisogno di maggiore prudenza. Serve più riflessione”.

Stefania Segnana (Lega) ha detto che “i soci hanno sempre dimostrato di voler dare preferenza agli interessi pubblici. La Regione come capofila ha lavorato per il project financing, per 50 anni. Il piano economico è solido, senza il pf non si sarebbero potuto fare questi investimenti”. Con lei Mirko Bisesti (Lega) ha osservato “come siamo stati trovati criteri precisi per il rinnovo e come sia stato trovato anche un fondo per investimenti di un miliardo di euro. Con l’inhouse tutto questo non si sarebbe potuto fare. Partita delicata per cui serve un lavoro politico congiunto, Trentino ed Alto Atesino”. Madeleine Rohrer (Verdi) ha aggiunto “come gran parte degli investimenti siano pensati per allargare le corsie di A22, aumentando la mole di traffico, con probabile impatto sull’ambiente”.

Thomas Widmann (Misto) ha detto “che sul tema A22 Kompatscher ha fatto promesse sin dal 2014. Non è colpa del presidente trentino Fugatti se ci troviamo in questa situazione, in quanto l’errore è stato fatto sin dall’inizio dalla politica altoatesina”.

Vanessa Masè (La Civica) ha detto che “non è giusto parlare di Autobrennero come se si trattasse solo di un problema e non già una quota significativa del nostro pil. Si parla di questo tema in modo troppo drammatico”.

Franz Locher (Svp) ha aggiunto che “questo bando ha molti lati positivi. Anche per una nuova gestione delle aree di servizio, per commercializzare i nostri progetti”.

Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) ha detto che “Autobrennero è un grandissimo valore per tutti noi. La nostra prelazione, la gestione orientata al pubblico interesse, è ora sotto attacco”.

Peter Brunner (Svp) ha aggiunto che “il bando è di grande importanza. Io ho fatto parte del cda, l’infrastruttura deve rimanere nelle mani delle realtà locali. A22 è anche un importante finanziatore del Tunnel del Brennero, il traffico aumenterà e servirà investire su gomma e su rotaia”.

Sven Knoll (Süd Tiroler Freiheit) ha detto “che è bene sperare ma che i rinvii sugli annunci si ripetono sin dal 2012. Il traffico pesa molto sulle popolazioni che vivono sull’asse del Brennero, la loro qualità di vita è peggiorata".

Luis Walcher (Svp) ha aggiunto “come i presidenti delle due Province abbiano lavorato molto sulla concessione, facendo molti investimenti anche sulla sicurezza. L’auspicio è quello di garantire lo stesso livello per gli anni a venire”.

Harald Stauder (Svp) ha continuato parlando del bando pubblicato a dicembre. “Si parla di investimenti per somme molto importanti. Progetto fondamentale e noi abbiamo pronto un odg che prende atto del bando e che lo saluta con grande favore. Chiediamo di proseguire su questa strada”.

Herbert Messner (Svp) ha spiegato che “ con un progetto pubblico si potrà lavorare per garantire la salute pubblica “.

Rosmarie Pamer (SVP) ha detto di vedere in questo bando di gara l'unico modo per tenere conto degli interessi della popolazione, in quanto prevede anche, ad esempio, aree di servizio più adatte alle famiglie.

Christian Bianchi (Lega) ha osservato come ”tutti siano d’accordo sul fatto che A22 deve rimanere sotto il controllo pubblico. Credo che il bando per come è stato fatto non sia rivolto per chi intende venire qui a fare cassa. Anzi, prevede tantissimi investimenti”.

Daniel Alfreider (Svp) ha aggiunto “come in aula si sia parlato molto del passato. Si è ottenuta una proroga, ora si lavora per mantenere un controllo pubblico e per cercare la migliore soluzione per un green corridor”.

Walter Kaswalder (Patt Fassa) ha osservato come “A22 sia stata per anni in Aiscat ed ora sono i loro concessionari ad attaccare. Noi non ci siamo più in Aiscat dall’estate scorsa e faccio fatica a capirne i motivi”.

Alessio Manica (Pd) ha detto che “oggi si sarebbe dovuto parlare della governance del bando più che su temi come quelli del rinnovo degli autogrill. Si è un po’ sviato dal nocciolo del problema. Anche sulla strada dell’inhouse si sarebbero potuto fare investimenti. Lasciare Aiscat è stata una mossa incomprensibile”.

Hannes Rabensteiner (Süd Tiroler Freiheit) ha detto che servono investimenti sul tema della salute.

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha spiegato “che in passato sul tema dei soci privati c’era stato un rilievo della Corte dei Conti. I valori di liquidazione erano per i soci attorno ai 150 milioni di lire, molto diversi rispetto al giudizio della Corte. Abbiamo interloquito per anni con ministri di tutto l’arco costituzionale ma il progetto inhouse non era a quel punto percorribile”.

Il presidente della Regione Arno Kompatscher ha ripercorso i passaggi passati sul tema del rinnovo ed ha confermato come la società inhouse non era realizzabile: “Non potevamo certo ignorare la legge ed i rilievi sia della Corte che dall’Europa. Non volevamo una nuova società in mano dello Stato ma si è lavorato perché rimanesse in capo ai nostri territori. La prelazione sarà impugnato dalla Ue? Lo Stato lo precede e spero che ora lo rivendichi. Noi abbiamo tenuto conto di tutte le richieste nel bando, a partire dalla terza corsia, e non è in contrasto con la convenzione delle Alpi, sarà dinamica e sino a Bolzano. Ci sono molti investimenti per la rotaia e l’ambiente. Il bando ha tempi molto chiari. Abbiamo lasciato Aiscat, ci criticano perché non vogliamo fare cassa e temono che il nostro modello ora debba essere seguito anche da loro. I privati non vedono questo di buon occhio. Sapevamo che sarebbe stato un percorso ad ostacoli, ma i nostri territori sono comunque protetti”.

Alla fine della discussione sono stati presentati due ordini del giorno sia dalla maggioranza che dalla minoranza, ma in attesa della loro traduzione la trattazione passa al pomeriggio.

Il PD trentino all'attacco. Opacità e confusione nella gestione di una partita strategica. Informazioni non sufficienti al consiglio regionale e in generale all’opinione pubblica trentina. Sulla partita dell’A22 ora alza la voce anche il partito democratico, che chiede conto degli ultimi passaggi. Il casus belli è la decisione del Cda di Autobrennero di chiedere chiarimenti sul bando della concessione e - notizia più dirompente - di dare mandato ad un legale di valutare la possibilità di un ricordo al Tar contro il bando, come strumento di “pressione”, per avere le certezze necessarie sul fronte del diritto di prelazione.

Secca la reazione del Partito democratico e in particolare del capogruppo in consiglio provinciale Alessio Manica e del capogruppo in consiglio regionale Andrea de Bertolini. «Confusione e opacità regnano sovrane, anzi, paiono essere ormai le cifre caratterizzanti la gestione dell’iter per il rinnovo della concessione di A22 - scrivono i due esponenti dem - In questi mesi, anzi, anni, abbiamo chiesto chiarimenti in aula al Presidente Fugatti, che mai, di sua sponte, ha sentito la necessità di tenere aggiornato il Consiglio Provinciale su questa partita centrale per l’Autonomia. Le risposte sono sempre state insufficienti, generiche o evasive con la scusa del riserbo necessario nelle diverse fasi del procedimento. Le analogie con la gestione della riforma dello Statuto sono piuttosto evidenti».

La critica è evidente: sule partite strategiche l’opposizione vorrebbe un’informazione che al momento non riceve in modo che giudica sufficiente. Una critica che riguarda, specificano Manica e de Bertolini, anche la partita Infracis - che sembrava aver subito un’improvvisa accelerata qualche mese fa per poi arenarsi altrettanto improvvisamente - ma pure, tornando alla concessione, la gestione del bando: nessuna risposta è arrivata in aula all’interrogativo circa la prelazione e il partner finanziario.

«Quelle che la stampa riporta un pezzetto alla volta, sono informazioni che danno la percezione di una politica trentina che in questa partita non abbia proprio tenuto il timone lasciandosi dettare la rotta da altri attori. Che fosse una rotta incerta e rischiosa lo abbiamo sempre sostenuto sin dal giorno in cui si è voluta abbandonare la strada dell’affidamento in house. Di settimana in settimana si scoprono così elementi taciuti in questi mesi che sono tutt’altro che marginali: dalla necessità di un partner privato per partecipare alla gara e (e chi lo sceglie? Con quali criteri o logiche?) al rischio enorme della possibile assenza della prelazione».

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