Crocerossina orgogliosa da 45 anni in prima linea
Bruna Bolner ha 95 anni e nessuna intenzione di smettere: è stata in missione per il terremoto in Irpinia e in Umbria ma anche in Iraq durante la guerra del 2004
TRENTO. Novantacinque anni e 45 come volontaria. E Bruna Bolner non ha alcuna intenzione di fermarsi. Nella sede del Corpo II.VV. della Croce Rossa Italiana di Trento, componente esclusivamente femminile lo storico Corpo ausiliario delle Forze armate italiane, fondato il 9 febbraio 1908 sotto il patrocinio della Regina d'Italia Elena del Montenegro, diretto dal 2019 a livello nazionale, dall'Ispettrice nazionale Sorella (tra loro usano questo appellativo) Emilia Bruna Scarcella, con grado militare di generale di brigata ad 1 stella con greca, al 2024 composto da 5400 volontarie (1709 attive, 1421 disponibili, 2270 riserva) abbiamo incontrato Sorella Bruna Bolner. In forza dal 20 dicembre 1980, presso il locale Ispettorato CRI della Provincia autonoma di Trento, con matricola nazionale n.30584 e il grado di sottotenente ad 1 stella.
Da 45 anni insostituibile "crocerossina" che in passato ha ricoperto anche il ruolo di Vice Ispettrice, con il grado di maggiore ad 1 stella con corona turrita dorata. Ancor oggi inserita nei ruoli attivi e quindi operativi, con l'incarico di magazziniera e responsabile delle uniformi, ma sopratutto inossidabile memoria storica sulle molteplici attività svolte in Trentino negli ultimi 103 anni.
Sorella alla quale è stata recentemente concessa la prestigiosa onorificenza "Eccellenza di anzianità" a 2 stelle dorate. In provincia, le Sorelle infermiere volontarie sono disponibili H24 per garantire ogni esigenza sanitaria ed umanitaria sin dal lontano 1922, allorquando fu istituito il locale Corpo II.VV. grazie alla prima iscritta, Sorella Giuseppina Andreatta Tomazzolli, classe 1892.
Oggi il Corpo è diretto dall'Ispettrice II.VV CRI per la Provincia autonoma di Trento Sorella Sara Mutinelli, con il grado di maggiore ad 1 stella con robbio bordata di rosso con corona turrita dorata, in servizio volontario dal 30 giugno 1986. Responsabile la quale coordina le attività potendo contare sull'apporto di 29 volontarie attive e 5 della riserva.
Molte di queste hanno conseguito, inoltre, degli incarichi specifici per divulgare il diritto internazionale, il ruolo di consigliere qualificato per assistenza ai contingenti militari italiani all'estero, in veste di truccatrici e simulatrici, altre con la qualifica di operatrici soccorso CBRN (Chimico-Biologico-Radioattivo-Nucleare), alcune nel ruolo di Operatore Emergenza e nell'impegnativo incarico di Assistente Aria SAR (Search And Rescue) in stretta sinergia con l'Aeronautica Militare.
Ed adesso, dopo questo doveroso preambolo, alcune domande a Sorella Bruna Bolner, autrice tra l'altro di una pregevole pubblicazione dove ha raccolto molte fotografie d'epoca e censito tutti gli interventi effettuati dal 1922 ad oggi, i quali rappresentano un significativo approfondimento storico del Corpo, curato con grandissima competenza dalla decana delle II.VV-CRI, che può ben vantarsi, a buon diritto, di essere tra le più anziane crocerossine a livello nazionale, sia per età anagrafica che per servizio volontario attivo.
A quante missioni ha partecipato in Italia ed all'estero?
«Moltissime ed ognuna ha ulteriormente arricchito la mia attività professionale, visto che per molti anni ho lavorato come infermiera professionale al pronto soccorso ortopedico dell'allora Villa Igea in via Malta a Trento, ritagliando molte settimane di ferie ed alla mia famiglia che mi ha per altro sempre sostenuta ed incoraggiata, per gli impegnativi e rischiosi interventi di assistenza e soccorso in Iraq (2004), nelle missioni in occasione dei terremoti in Campania-Irpinia (1980), Marche e Umbria (1997) e Molise (2002), senza dimenticare l'assistenza ai profughi albanesi, croati e bosniaci dislocati presso l'ex-caserma Giuseppe Degol a Strigno in Valsugana (1990-93)».
Ed un ricordo che l'ha maggiormente colpita?
«Due in particolare: l'assistenza e la cura ai grandi ustionati, l'attività pediatrica e ginecologica in un ospedale da campo a Baghdad in Iraq, e quando vidi arrivare alla stazione ferroviaria a Trento quanti erano fuggiti dall'Albania, senza una nemmeno una valigia se non con solo un paio di ciabatte rotte».
Ed un episodio curioso?
«Il racconto di due anziani coniugi, nel Molise, salvi dopo il devastante sisma notturno ma soprattutto da un grosso masso che sfiorò la propria camera da letto, lasciandoli fortunatamente incolumi. Per loro un vero e proprio miracolo, indimenticabile, raccontato con le lacrime agli occhi». Ma con l'umiltà e la dedizione che contraddistingue questa simpatica e dinamica sorella di 95 anni, basta con le domande personali perché a lei interessa più descrivere le attività del Corpo, il lavoro di squadra con le sue amatissime Sorelle ed illustrare i 7 principi fondamentali della Croce Rossa Italiana: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità ed universalità.
Ci congediamo quindi dall'accogliente sede in via Muredei, senza non ascoltare alcune note musicali dell'inno dell'infermiera volontaria "Rossa è la Croce" che porti sul petto e nel cuore, simbolo antico di umana pietà e che in ogni sfilata del corpo non manca mai di riecheggiare.