Salute / Il caso

Zanella sulle liste di attesa: «Il previsto rimborso delle visite private resta sospeso»

Il consigliere Pd chiede lumi alla giunta provinciale sull'applicazione della nuova norma che prevede il rimborso da parte dell'Apss delle prestazione richieste al privato qualora l'attesa per il servizio pubblico sia troppo lunga

NUMERI Oltre 11.000 trentini ancora in lista d'attesa per visite e operazioni

TRENTO - Tempi troppo lunghi per avere un appuntamento con lo specialista o effettuare un accertamento diagnostico? Tra le azioni messe in campo dalla giunta con una delibera del novembre 2024 vi era anche l'utilizzo della libera professione intramoenia con compartecipazione agli oneri a carico dei cittadini, ossia il rimborso da parte dell'Apss delle prestazione richieste al privato qualora l'attesa fosse troppo lunga.

Una soluzione che già in parte c'era ma che era stata sospesa a fine dello scorso anno proprio per l'introduzione di questa nuova disposizione.

Il consigliere Paolo Zanella (Pd) sulla prevista compartecipazionee per la libera professione ha presentato un question time a cui l'assessore Mario Tonina dovrebbe rispondere martedì in consiglio provinciale. 

Zanella chiede di sapere perché l'iniziativa annunciata e finanziata con legge di assestamento di bilancio 2024, con lo stanziamento di 200.000 euro per il 2024 (non spesi) e 500.000 euro per il 2025 (su iniziativa delle minoranze) non è ancora partita. «Oggi chi non trova posto per una visita entro i tempi previsti e si rivolge al libero professionista intramoenia paga per intero la prestazione perché nessuno si è attivato a rendere esecutiva la delibera provinciale. Cosa che si spera venga fatta a brevissimo e senza passare per complicate procedure di rimborso, ma in automatico nel caso in cui il ricorso alla libera professione è motivato dall'assenza di disponibilità entro i tempi massimi di attesa previsti per la relativa classe Rao per una determinata prestazione», fa presente il consigliere. 

Con deliberazione della giunta provinciale dell'8 novembre 2024 era stata istituita l'"Unitá centrale di gestione dell'assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa" ed erano state approvate le "Linee di indirizzo per il contenimento dei tempi d'attesa". 

Tra le azioni di governo dell'offerta, oltre al potenziamento ed efficientamento della dotazione organica, alle POA (prestazioni orarie aggiuntive), all'apertura delle strutture anche nelle ore serali e durante il fine settimana, all'acquisizione di prestazioni dal privato accreditato c'era appunto il rimborso delle prestazioni. 

«Posto che anche questa è comunque una soluzione tampone per dare tempo di potenziare ed efficientare il sistema e lavorare anche sul lato appropriatezza della domanda, è vergognoso che la gente sia costretta a pagare di tasca propria o a rinunciare alle prestazioni perché non in grado di pagarsele, quando esistono delle "Linee di indirizzo per il contenimento dei tempi d'attesa" che dovrebbero tutelare l'accessibilità delle cure, anche attraverso il rimborso della Libera professione intramoenia, al netto dell'eventuale ticket», conclude Zanella.

comments powered by Disqus