Mercato / Il punto

La crescita del "mattone" trentino: compravendite salite del 4,2 per cento

Marco Gabardi, presidente di Anama (Associazione nazionale degli Agenti e mediatori d'affari): “Sono aumentati sia il valore degli immobili che l'interesse all'acquisto. È salito il numero delle prenotazioni, cioè le proposte di acquisto, soprattutto sulle case nuove”

CASE Due terzi dei trentini disposti a spendere fra i 169mila e i 349mila euro

di Andrea Orsolin

TRENTO. La notizia è contenuta nel rapporto che l'Istat ha diffuso in questi giorni: il mercato immobiliare è in fase di crescita. Lo si capisce dai dati che l'istituto di statistica ha raccolto su compravendite e mutui di fonte notarile (cioè quelli chiesti dalle famiglie per l'acquisto della casa) che testimoniano in Italia numeri positivi nel secondo trimestre del 2024, sia nei confronti del trimestre precedente (+0,2%) che sull'anno precedente (+4,2%).

A trainare il "segno più" sono le regioni del nord (nord-est +2,6%, nord-ovest +1,7%), mentre isole (-3,3%), centro (-1,7%) e sud (-0,9%) fanno registrare un "segno meno".

E in Trentino? Le compravendite di unità immobiliare sono passate dalle 1.996 del primo trimestre del 2024 a 2.491 del secondo trimestre dello stesso anno. Di quest'ultimo numero, la gran parte delle compravendite riguarda unità immobiliari a uso abitazione e accessori (2.329), mentre le restanti sono a uso economico (105) e ad uso speciale (57).

Per quanto riguarda mutui, finanziamenti e altre obbligazioni verso banche (e non solo) con concessione di ipoteca immobiliare, si è passati dai 729 del primo trimestre ai 1.131 del secondo.

«Un trend che sta proseguendo anche in questo primo bimestre del 2025 - assicura Marco Gabardi, presidente di Anama (Associazione nazionale degli Agenti e mediatori d'affari) - Sono aumentati sia il valore degli immobili che l'interesse all'acquisto. È salito il numero delle prenotazioni, cioè le proposte di acquisto, soprattutto sulle case nuove».
Gabardi, in quale zona è più marcato l'aumento delle compravendite?
«Nella città di Trento, soprattutto. Meno nelle altre città e nelle valli».
Dove si verificano gli aumenti più consistenti nel prezzo d'acquisto degli immobili?
«Come spesso accade, a Trento la zona più cara è la collina est (Povo, Villazzano, Cognola) così come il quartiere della Bolghera. La città ha sempre una buona richiesta, molto più elevata dell'offerta. Aumenti si verificano anche nelle zone turistiche lacustri, come il Garda o Caldonazzo, nelle valli turistiche di Fiemme, Fassa e Rendena e, ultimamente, anche nella zona della Paganella. C'è molta richiesta e poca offerta e i prezzi continuano a salire».
La politica può intervenire per rendere più accessibili i prezzi delle case?
«È praticamente impossibile, poiché i valori li fa il mercato. Mi sembra che le istituzioni abbiano messo in campo già abbastanza incentivi per chi deve acquistare casa. Il problema di trovare immobili con valori accessibili c'è, impossibile negarlo».
Anche gli affitti sono un tema delicato.
«Ora chi aveva anche solo un appartamentino da vendere preferisce tenerlo per affittarlo. Gli affitti brevi, soprattutto, hanno ottime rendite: in media si guadagna tra il 40 e il 50% in più rispetto ad un affitto ordinario, ma in alcune località turistiche si arriva anche al 100%. La conseguenza di questo è la difficoltà di trovare immobili affittabili con contratti più lunghi, tipo 4 anni più 4».
Ci sono comuni che provano ad adottare contromisure per cercare di favorire chi cerca una prima casa per viverci. Ad esempio aumentando le tariffe dell'Imis.
«Questi provvedimenti hanno finora dimostrato di non avere un effetto così efficace. Chi sceglie l'affitto breve ha redditi così notevoli rispetto ad un affitto ordinario che pagare più Imis non influisce molto sul suo guadagno».
In Trentino ci sono tanti immobili sfitti che potrebbero essere messi a disposizione di chi cerca un alloggio.
«È difficile indurre forzatamente il privato a fare determinate azioni su un bene di sua proprietà. Sicuramente agevolare gli affitti lunghi potrebbe servire, ma non inciderà sul valore degli immobili».
Il costo dei mutui quanto incide sull'acquisto di un immobile?
«I tassi, dopo essersi in un primo momento abbassati, adesso si stanno assestando. Ricordo che nel 1981 c'erano tassi al 20%, oggi si aggirano attorno al 4% e ci sembrano esagerati. In generale, il costo del mutuo non sta incidendo più di tanto nell'acquisto di una casa. I numeri lo dimostrano».

comments powered by Disqus