Commercio: 400 negozi scomparsi in due anni, Stanchina lancia l'allarme
Il consigliere provinciale ha presentato in merito un’interrogazione: la questione – a suo giudizio – non può essere ridotta a una semplice dinamica di mercato, ma richiede un intervento politico deciso. Proteggere il commercio locale significa salvaguardare un intero ecosistema di relazioni sociali e garantire presidi indispensabili per la qualità della vita
TRENTINO La grande crisi dei negozi che scompaiono
TRENTO. La desertificazione commerciale che minaccia di trasformare borghi e quartieri in "dormitori" privi di servizi essenziali è al centro di una mozione presentata dal consigliere provinciale di Campobase, Roberto Stanchina. Il fenomeno, ben più profondo della semplice chiusura di attività commerciali, rappresenta una minaccia alla vitalità stessa delle comunità locali e dell'identità territoriale.
Ogni serranda abbassata – spiega l’esponente di minoranza – non è solo il fallimento di un'impresa, ma la perdita di un tassello fondamentale del tessuto sociale. In Italia, nell'ultimo decennio, oltre 140.000 negozi al dettaglio hanno cessato l'attività, di cui 46.000 erano esercizi di vicinato come bar, edicole e panetterie - veri pilastri della quotidianità di quartiere.
Il Trentino riflette questo declino: nel 2024 si contano 7.733 imprese commerciali iscritte alla Camera di commercio, in diminuzione rispetto alle 7.856 del 2023 e alle 8.137 del 2022. Un trend negativo che lascia intere aree prive di servizi essenziali e spazi di aggregazione.
Le cause sono molteplici e interconnesse: l'invecchiamento demografico, i costi proibitivi degli affitti che allontanano le giovani famiglie, la crescente pressione dell'e-commerce, un sistema fiscale oppressivo e una burocrazia complessa che scoraggia nuove iniziative imprenditoriali.
Per Stanchina, la questione non può essere ridotta a una semplice dinamica di mercato, ma richiede un intervento politico deciso. Proteggere il commercio locale significa salvaguardare un intero ecosistema di relazioni sociali e garantire presidi indispensabili per la qualità della vita.
L'esponente politico sottolinea la necessità di strategie commerciali strutturate, con un'espansione urbanistica coerente che tuteli le attività economiche tradizionali, custodi dell'identità territoriale. Nel documento presentato, richiama ad un impegno politico concreto per contrastare la chiusura incontrollata dei negozi attraverso incentivi mirati e strumenti efficaci di sostegno alle attività di prossimità.
La proposta presentata da Stanchina indica interventi specifici: sgravi fiscali per chi apre o mantiene attività nelle zone più colpite, l'istituzione di un fondo per la rigenerazione urbana, maggiore autonomia ai sindaci per misure urgenti di tutela del commercio locale, e politiche abitative che rendano i quartieri più attrattivi, favorendo un tessuto commerciale diversificato e sostenibile.