Violenze in via Maffei, i residenti: «Siamo terrorizzati, serve un intervento radicale»
La denuncia: «Episodi di molestie, aggressioni fisiche e verbali sono all'ordine del giorno». Il sindaco Ianeselli: «Il questore, ovvero l'autorità di sicurezza pubblica, potrebbe intervenire per chiudere l'esercizio che, a quanto sembra, è diventato punto di ritrovo di persone poco raccomandabili»
IL FATTO Trento, maxi rissa: paura in centro storico
VIDEO Rissa tra bande: alta tensione in via Maffei
TRENTO - Quanto successo in via Maffei, una maxi-rissa tra bande che ha coinvolto diversi ragazzi stranieri nella serata di venerdì, ha scosso non solo i residenti locali ma l'intera città di Trento. E ad alzare la voce per primi sono stati appunto coloro che vivono lì e che, in una nota ufficiale, hanno parlato di «situazione fuori controllo» e di «grave pericolo per la sicurezza pubblica».
Si legge inoltre nel documento: «Intendiamo richiamare con la massima urgenza l'attenzione sulla situazione ormai insostenibile che sta mettendo in serio pericolo l'incolumità dei residenti, degli esercenti e di chiunque transiti in via Maffei e via Prati. Il livello di degrado, violenza e illegalità legato, suo malgrado, ai comportamenti incivili dei frequentatori della sala scommesse ha raggiunto un punto critico, compromettendo non solo la sicurezza pubblica, ma anche la vivibilità stessa della zona».
Ma c'è di più: «Residenti, commercianti e passanti sono terrorizzati - prosegue il documento - Episodi di molestie, aggressioni fisiche e verbali sono all'ordine del giorno. Una ragazza minorenne è stata recentemente spintonata e strattonata senza motivo, lasciandola sotto shock. Alcune studentesse residenti nella via hanno lamentato attenzioni pesanti ed indesiderate, che le hanno lasciate intimorite. Gli esercenti sono costretti a barricarsi nei loro negozi, ostaggi di individui che stazionano in massa davanti alle attività, impedendo ai clienti di entrare o uscire».
A questo si aggiungono, concludono i residenti, risse frequenti, spaccio e criminalità diffusa.
«Si tratta di una situazione che purtroppo ormai non ci sorprende più - ha spiegato con rammarico Paola Lucin, portavoce del Comitato Antidegrado della città - Segnaliamo questi episodi da mesi, forse più, in tante vie del centro storico. Le autorità e il sindaco sono a conoscenza dei fatti ma sfortunatamente il problema, in quella zona, è legato al locale per le scommesse. Sappiamo che questi ambienti vengono frequentati anche da persone poco raccomandabili, occorre valutare tutte le possibili soluzioni».
E proprio su quest'ultimo punto è intervenuto il sindaco Franco Ianeselli, che ha parlato della necessità di «soluzioni radicali» per arginare il problema, anche con l'applicazione dell'articolo 100 del Testo unico delle leggi sulla sicurezza: «Il Questore, ovvero l'autorità di sicurezza pubblica, potrebbe intervenire per chiudere l'esercizio che, a quanto sembra, è diventato punto di ritrovo di persone poco raccomandabili. Certo che i gestori dovrebbero avere una responsabilità nel controllo, ma un intervento radicale non è da escludere.
Abbiamo già incontrato i residenti di via Maffei ed abbiamo fatto installare una telecamera per monitorare la situazione. Sappiamo anche che il tema della sicurezza è al centro della campagna elettorale e qualcuno userà quest'ultimo episodio a suo favore, magari le stesse persone che sostengono un governo nazionale dal quale erano arrivate rassicurazioni rispetto al fatto che questi soggetti, stranieri, non avrebbero più dato problemi».