Doppiette

Quasi 6.000 i cacciatori trentini: leggero calo di cervi e caprioli

Questi dati sono emersi durante l'Assemblea dei rettori delle riserve in seno all'Associazione Cacciatori Trentini, svoltasi a Trento presso il Centro Congressi Interbrennero.

TRENTO. L'Associazione Cacciatori Trentini conta quasi seimila associati, con un'età media di cinquantacinque anni. Un dato significativo che evidenzia la presenza capillare dei cacciatori sul territorio provinciale, rafforzato dal trend positivo delle oltre trecento domande di partecipazione registrate in occasione dei recenti esami per nuovi cacciatori.


I censimenti stanno rilevando una presenza sostanzialmente costante degli ungulati, seppur con un leggero calo di cervi e caprioli in alcuni distretti faunistici del territorio provinciale. Questi dati sono emersi durante l'Assemblea dei rettori delle riserve in seno all'Associazione Cacciatori Trentini, svoltasi a Trento presso il Centro Congressi Interbrennero.


All'incontro è intervenuto l'assessore provinciale all'artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni (presente anche il dirigente del Servizio faunistico Alessandro Brugnoli), che ha sottolineato l'importanza della comunicazione per far conoscere a tutta la comunità trentina il ruolo e l'attività dei cacciatori.


Riguardo alla nuova sede dell'Associazione, l'assessore ha ricordato che in questi giorni sono state risolte dalla Giunta provinciale le questioni di carattere urbanistico, con la precisa volontà di definire presto il finanziamento per dare una casa dignitosa ai cacciatori, riconoscendone il costante impegno al servizio dell'ambiente e della comunità.


Failoni ha inoltre annunciato che il calendario venatorio approderà in Giunta nei prossimi giorni, mentre sono in programma a breve gli ultimi incontri per la definizione del nuovo piano faunistico. Sul tema dei grandi carnivori, l'assessore ha assicurato la massima attenzione della Provincia in tutte le sedi competenti, confermando l'impegno dell'amministrazione nella semplificazione burocratica e nell'intensificazione del dialogo fra cacciatori e Corpo forestale.


"Il Trentino è un modello nel contesto nazionale nella gestione della caccia", ha affermato nella propria relazione il presidente dell'Associazione Cacciatori Trentini Matteo Rensi, oggi al tavolo assieme al vicepresidente Ettore Bertò, al direttore Ruggero Giovannini e all'assessore provinciale. I cacciatori, ha evidenziato Rensi, migliorano la qualità degli ecosistemi a beneficio di fauna e biodiversità e attraverso il loro operato volontario prestano un servizio che comporterebbe altrimenti costi ingenti.


Il presidente ha inoltre parlato della sfida culturale che i cacciatori devono affrontare per superare luoghi comuni e disinformazione, promuovendo invece la moderna figura del "cacciatore gestore". Rensi ha ribadito l'importanza della sinergia con la Provincia sia sul fronte della semplificazione burocratica sia rispetto ai grandi carnivori, con particolare riferimento all'impatto del lupo sugli ungulati.