Fauna / Il tema

La Provincia: prosegue il monitoraggio ad hoc sui cuccioli dell'orsa Kj1

Piazza Dante spiega che sui tre figli del plantigrado abbattuto lo scorso 30 luglio sono giunte finora "poche segnalazioni, sintomo di elusitività e selvaticità". Ieri, 5 agosto, in val di Non, un'auto ha urtato un orso che poi si è allontanato. Oggi, intanto, si è insediato il Tavolo provinciale grandi carnivori, l'assessore Failoni: "Volontà di trovare un dialogo costruttivo"

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TRENTO. I cuccioli dell'orsa Kj1, abbattuta lo scorso 30 luglio, sono seguiti mediante un "monitoraggio ad hoc secondo le linee guida e le poche segnalazioni sono per ora sintomo di elusitività e selvaticità".

Lo scrive la Provincia, a margine di un comunicato diffuso per riferire che ieri, 5 agosto, un orso è stato urtato da un’automobile lungo la statale 43, nel tratto che collega l’abitato di Cles a Mostizzolo. Dopo il lieve impatto, l’animale si è subito allontanato.

"Immediatamente - si legge - è scattata la chiamata al numero unico di emergenza 112: sul posto è intervenuto il personale del Corpo forestale trentino con l’unità cinofila per verificare che l’esemplare si fosse allontanato".

Proseguono intanto, aggiunge piazza Dante, le attività sul territorio, "a partire dall’intenso monitoraggio delle zone più esposte all’interazione uomo-orso".

Oggi, intanto, si è insediato ufficialmente il Tavolo grandi carnivori presieduto dall'assessore della Provincia di Trento Roberto Failoni. "La volontà è quella di riuscire a trovare una sintesi e soprattutto un dialogo costruttivo anche con il mondo ambientalista e con coloro che magari sono un pochino più lontano da noi", spiega l'assessore.

"La vita delle persone - aggiunge - non può essere toccata. Per questo ognuno di noi deve fare la propria parte. La Provincia garantisce il proprio impegno sul fronte della gestione e continuerà a dialogare con il Governo nazionale per favorire la dotazione di spray anti-orso (ad oggi consentita al solo Corpo forestale trentino) in primis a forze dell'ordine, custodi forestali, operatori della Protezione civile e tutti coloro che frequentano i boschi per lavoro".

Accanto ai vertici dirigenziali della Provincia di Trento (tra cui il direttore generale Raffaele De Col, il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait e il dirigente del Servizio faunistico Alessandro Brugnoli), è stata presentata anche la figura terza del facilitatore, Stella Teodonio, che favorirà la convergenza fra eventuali visioni diverse espresse tra i soggetti che siedono al Tavolo.

Durante la seduta sono stati presentati gli esiti dell'indagine Bva Doxa commissionata da Trentino sviluppo per rilevare il livello di informazione, gradimento e preoccupazione dei trentini in merito alla presenza dell'orso bruno.

All'interno del tavolo - informa una nota - siedono anche i rappresentanti degli enti locali il cui territorio è interessato dalla presenza di grandi carnivori (il sindaco di Mezzana Giacomo Redolfi, il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini, il sindaco di Andalo Alberto Perli e il sindaco di Garniga Terme Valerio Linardi) e i rappresentanti delle associazioni di portatori di interesse più rappresentative (Parco naturale Adamello Brenta, Io non ho paura del lupo, associazione Cacciatori trentini, Federazione provinciale allevatori, Coordinamento provinciale imprenditori, Consorzio delle Apt del Trentino).

Per le trattazioni di argomenti inerenti il lupo, il Tavolo è integrato con il sindaco di Campitello di Fassa Ivo Bernard, il sindaco di Primiero San Martino di Castrozza Daniele Depaoli e Valerio Zanotti per il Parco naturale di Paneveggio.

[foto di archivio]

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