Scocca l'ora della Pfm
Ci sarà il tutto esaurito, da più di una settimana ormai impossibile trovare biglietti (fatta eccezzione per una decina di tagliandi per i posti in piedi messi in vendita prima dello show) ad accogliere questa sera a Trento la Premiata Forneria Marconi(foto a sinistra) . La storica formazione del progrock tricolore presenterà all' Auditorium S.Chiara il suo All the best live in cui ripercorre gli episodi sonori più significativi di un lungo percorso musicale iniziato negli anni ?70 ed approdato in questo terzo millennio. A rendere ancora più speciale questo appuntamento la consapevolezza che la Pfm si presenterà per l'ultima volta a Trento con tre dei suoi musicisti imprescindibili; il chitarrista e cantante Franco Mussida, il batterista Franz Di Cioccio e il bassista Patrick Djvas .
Proprio Mussida infatti ha deciso di dare l'addio al gruppo che ha contribuito a fondare e con cui ha condiviso gran parte del suo percorso artistico per dedicarsi al suo Cpm Music Institute. Una decisione che ha fatto rumore nella scena rock tricolore ma che non ha preso in contropiede i suoi compagni d' avventura come ci ha raccontato proprio Di Cioccio: «Sapevamo dell'intenzione di Franco da alcuni mesi. Nella riunione che siamo soliti fare ad inizio anno per pianificare il nostro futuro Mussida ci aveva ventilato l'idea di lasciare il gruppo e di dedicarsi ad altri progetti. Il suo tempo per la Pfm era sempre meno e così abbiamo deciso di dividere le nostre strade in perfetta armonia e con quello spirito di amicizia che ci lega. Noi però non ci fermiamo perché stiamo vivendo un momento magico e ricchissimo di soddisfazioni». L'avventura della Pfm dunque continua per una storia che sembra non finire mai e lo fa insieme ad altri strumentisti di assoluto valore con cui si completa l'attuale lineup: Lucio Fabbri (violino, seconde tastiere e seconda chitarra); Alessandro Scaglione (tastiere, piano hammond, minimoog) e Roberto Gualdi (seconda batteria).
Sulla dimensione del live di stasera Di Cioccio ci ha anticipato: «Il meglio della nostra produzione, che abbiamo provato a racchiudere in due ore e mezza di concerto, con i nostri brani più celebri, tratti dai nostri album più importanti e alcune perle magari dimenticate».