Si apre oggi, alle 14 al Cantiere 26 di Arco, #10AnniAlka la due giorni di musica indipendente per festeggiare il primo decennio dell’etichetta Alka Record Label. Sul palco oggi si ascolteranno The Usual Suspects, My Light Bones, BaseMents e The Mugshots, mentre intorno alle 18 verranno presentati il libro L’Uomo Cangiante, dedicato a Paul Weller e scritto da Antonio Tony Face Bacciocchi e 33 Racconti Rock del critico musicale Gianni Della Cioppa. Di questa intensa due giorni, che domani vedrà on stage anche i The Bankrobber freschi vincitori del concorso Suoni Universitari, abbiamo parlato con Massimiliano Lambertini creatore dell’etichetta ferrarese.

Massimiliano, come mai festeggiate in Trentino?

«Fa parte di una serie di date che rientrano nei festeggiamenti dell’etichetta: un tour che porterà band ed artisti Alka ad esibirsi in diverse città italiane. Da alcuni anni Alka ha unito le forze con il Gun Club Management che ha sede ad Arco con cui seguiamo progetti comuni su cui puntiamo per il futuro, dunque l’occasione per poter festeggiare insieme era particolarmente ghiotta».

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"705876","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]

L’obiettivo della kermesse?

«I festeggiamenti sono d’obbligo, visto che raggiungere i dieci anni di attività non è cosa da poco, ma senza la pretesa che sia una situazione  autoreferenziale, anzi, è l’occasione per mostrare al pubblico la qualità dei nostri artisti e delle produzioni, ma soprattutto essere presenti in loco per poter incontrare le persone. Non saranno due giorni solo di live ma ci sarà spazio per la presentazioni di libri a tema musicale, e anche agli stand Alka e Gcm dove presenteremo i progetti e gli artisti che supportiamo».

Il bilancio decennale?

«I primi anni di attività sono stati i più difficili, anche per l’importanza di crearsi una “credibilità artistica” arrivata con lavoro e dedizione tra il 2008 e il 2010. Il bilancio è positivo, con tutte le difficoltà del periodo storico e non solo per la musica, ma siamo riusciti a collezionare tante soddisfazioni che sono la “benzina” per il nostro lavoro e che ci sprona a scovare nuovi talenti da poter lanciare e seguire nella crescita artistica».

Alka è la prova che si può «resistere» anche oggi che la musica è sempre più immateriale.

«Sarebbe molto triste se non esistessero le label indipendenti, che supportano la nuova scena. Si parla tanto del periodo di crisi anche a livello culturale, ma teniamo conto che non si è mai ascoltata così tanta musica come in questi anni. Il pubblico è cambiato, come sono cambiate le forme di comunicazione. A noi spetta seguire le mutazioni sociali e farne sempre nuovi stimoli per trovare zone fertili dove costruire i progetti, insomma, non essere travolti dai cambiamenti ma cavalcare l’onda».

Ha ancora senso puntare sul formato fisico cd o vinile?

«La riduzione delle copie vendute non va tutta imputata ai download illegali o ad un ascoltatore anestetizzato, ma al fatto che sempre più difficilmente ci si innamora delle band o degli artisti, spesso si segue la moda del momento con un singolo, o due nei casi migliori, che vengono scaricati ed ascoltati in random nel proprio iPod o telefono. Acquistare un disco diventa quasi una cosa obsoleta. Ma c’è un pubblico affezionato ed intelligente, sempre con le orecchie tese alle nuove proposte, che pretende di avere il cd della band e lo può acquistare anche ai concerti».

Nel vostro rooster anche i trentini The Bankrobber.

«I Bankrobber rappresentano uno dei progetti più importanti della nostra label. La band è cresciuta molto negli ultimi anni, e ci sono novità interessanti dal nuovo Ep che sarà realizzato in dicembre al Freedom Recording Studio a Jolanda Di Savoia ed uscirà nel 2016. Senza dimenticare che i Bank hanno appena lanciato il nuovo singolo “Good Road To Follow” presente nel disco celebrativo dei 10 anni Alka».

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"245561","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]